Vigilanza e servizio di sicurezza in un Palazzo di Giustizia: ecco come funziona

In tanti si sono chiesti come sia stato possibile che un imputato si sia introdotto armato all'interno del tribunale di MIlano. Ma come funziona la vigilanza in un Palazzo di Giustizia?
Può essere appaltato ai privati - Il servizio di vigilanza esterno dei palazzi di giustizia è competenza dei Comuni d'intesa con le prefetture e può essere appaltato a privati, come avvenuto nel Tribunale di Milano. Quello interno è disposto sulla base di provvedimenti che competono al procuratore generale presso la corte d'appello e, salvo casi di assoluta urgenza, tali disposizioni sono adottate sentito il prefetto e i capi degli uffici giudiziari interessati.
Le regole di sicurezza - Questo, in sintesi, l'impianto che regola la sicurezza negli uffici giudiziari, tema balzato in primo piano dopo quanto accaduto a Milano, dove un uomo, un imputato, ha sparato in Tribunale facendo delle vittime. Se la sicurezza esterna può essere affidata a guardie giurate, quella interna agli edifici è normalmente affidata ai carabinieri; con due sole eccezioni, che derivano dalle disposizione di un regio decreto che non sono mai state cambiate e sono rimaste valide nel tempo: quello dei palazzi di giustizia di Roma e Napoli, dove la sicurezza interna è svolta da uomini della polizia penitenziaria. Per il resto, gli appartenenti a questo corpo, non hanno tali mansioni, a meno che non si tratti di trasferimenti di detenuti che debbono partecipare a udienze. E non era questo il caso dell'omicida che ha agito a Milano, Claudio Giardiello, che era imputato ma a piede libero