Processo alle escort, Fedoua chiamava Berlusconi "papi" ma nega di "aver fatto sesso e di aver ricevuto soldi"

Durante il processo “escort” in corso a Bari continuano ad emergere particolari piccanti. Così per esempio la 31enne Fadoua Sebbar chiamava Silvio Berlusconi “papi”. Secondo quanto emerge da una intercettazione telefonica ascoltata in aula tra Sebbar e Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore disse di indossare un vestito cortissimo e aderente, senza gli slip (“non mettere le mutandine, fammi sto regalo”), in occasione di una cena a Palazzo Grazioli. Dopo l'ascolto dell'intercettazione la ragazza ha avuto una risata nervosa ed è poi scoppiata a piangere dicendo di essere molto imbarazzata. L'udienza è stata sospesa. La ragazza ha poi però negato di "aver avuto rapporti sessuali" con l'ex presidente del Consiglio e di aver "ricevuto offerte di denaro per farlo".
"Tarantini mi diede mille euro" - "Gianpaolo Tarantini mi diede mille euro per essere carina, ma il riferimento era esplicito che dovevo prostituirmi. Con altre due ragazze andai a cena con tre persone di Finmeccanica, tra cui Rino Metrangolo (ex componente del Cda di due società del gruppo, ndr). Noi sei andammo al ristorante, cenammo, poi io mi trattenni con Metrangolo nella sua stanza d'albergo", ha spiegato Fadoua deponendo come testimone. Sebbar depone nel processo a Gianpaolo Tarantini, Sabina Beganovic e ad altre cinque persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione di 26 ragazze portate da Tarantini, tra il 2008 e il 2009, nelle residenze di Silvio Berlusconi. La cena a sei avvenne in un hotel di Roma nel 2009. Le ragazze che vi parteciparono erano Niang Kardiatou, detta Hawa, e tale Emiliana che durante la cena fuggì appena capì che le altre due ragazze si sarebbero prostituite. L'intento di Tarantini, secondo i pm, era stato quello di ottenere tramite Metrangolo "informazioni riservate dall'interno del Gruppo industriale nonchè di entrare in contatto con i relativi vertici aziendali" per fare affari con società della galassia di Finmeccanica.
"Né soldi né sesso con Berlusconi" - "Gianpaolo Tarantini non mi ha offerto danaro per avere rapporti sessuali con il presidente Berlusconi, con il quale non ho avuto rapporti sessuali", ha spiegato Fadoua Sebbar. La teste ha detto di "non avere mai ricevuto danaro da Berlusconi" in occasione delle tre serate passate a casa dell'allora premier nel marzo-aprile 2009. "Alla cena del 29 aprile, a casa di Gianpaolo Tarantini, - ha detto - c'erano anche la mia amica Barbara Guerra e Paolo Berlusconi che fece giochi di prestigio e ci fece divertire".
"Una cena a Palazzo Grazioli" - "Ho partecipato ad una cena a Palazzo Grazioli il 23 settembre 2008 assieme alle mie amiche Giulia Mascellino, Diana Lacwik e Michaela Nasponi. In quella occasione ricevetti una proposta, non andata a buon fine, di lavorare nel mondo dello spettacolo fattami da una persona che non so se fosse Carlo Rossella o Fabrizio Del Noce, tra la decina di persone presenti alla cena alla quale mi invitò Gianpaolo Tarantini. Nessuno mi chiese di fermarmi per il dopo cena", ha dichiarato invece l’altra testimone Francesca Garasi.
"Diana ha ceduto" - "Diana ha ceduto alla grande, si è straconvinta a rimanere dopo", "lei basta che vede due monete insieme e ci sta". È il contenuto di due intercettazioni telefoniche ascoltate in aula tra la Garasi e Gianpaolo Tarantini sui preparativi delle cene a cui la donna, assieme a sue amiche, tra cui Diana Lacwik, partecipa il 23 settembre e il 2 ottobre 2008 a Palazzo Grazioli. Garasi depone come testimone al processo a Tarantini, Beganovic e ad altre cinque persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione di 26 ragazze portate da Tarantini, tra il 2008 e il 2009, nelle residenze di Silvio Berlusconi.
Garasi: "Il mio fidanzato era geloso" - "Il presidente Berlusconi era molto attratto da me, mi guardava, e il mio fidanzato ero geloso di questo". Francesca Garasi parla del suo compagno dell'epoca, l'avvocato barese Marco Vignola. In occasione della serata a Palazzo Grazioli del 23 settembre 2008, la 30enne romana in più occasioni parla al telefono con Gianpaolo Tarantini della gelosia di Vignola che avrebbe potuto creare problemi per la cena. Del resto era stato proprio Vignola a presentarle Tarantini, aveva partecipato con lei ad una cena in Sardegna "in cui c'erano almeno 50 persone e molte giovani donne che ballavano e si mettevano in mostra". E lo stesso Vignola l'aveva poi spinta a partecipare a quella cena a Palazzo Grazioli con l'intento di "riqualificare la Murgia barese".
Accompagnamento coatto per Guerra - Il tribunale di Bari ha anche condannato Barbara Guerra e Stella Novarino a pagare 300 euro di ammenda ciascuno per non essere comparse all'udienza come testimoni, ed ha disposto per entrambe l'accompagnamento coatto per la prossima udienza, fissata per il 16 marzo (ore 9.30). All'udienza sarà citata nuovamente per testimoniare Marysthell Garcia Polanco assieme a Maria Josefa de Brito Ramos e a due agenti di pg. Il tribunale ha informato le parti che "a breve" saranno depositate dal perito le intercettazioni telefoniche, successivamente quelle ambientali. Con il deposito delle intercettazioni ambientali cadranno gli omissis apposti dalla procura su alcune conversazioni tra Silvio Berlusconi e Gianpaolo Tarantini che conterrebbero - secondo fonti inquirenti - alcune volgarità, ma non fatti di rilevanza penale.