Incendi di Roma: “Opera della mafia? Terrorismo ecologico?” Le ipotesi del sindaco Gualtieri
Intanto cresce il numero degli operatori Ama che tornano al lavoro dopo le visite fiscali: dopo i 200 recuperati a maggio, a giugno se ne sono aggiunti altri 125
"Nessuna pista esclusa, ovviamente neanche quella dolosa". Sull'ennesimo incendio a Roma, che ha causato enormi disagi nella parte orientale della Capitale, tocca alla Procura fare chiarezza. Ma è il sindaco di Roma Roberto Gualtieri a confermare che per alcuni incendi è stato già accertato il dolo. E rilancia: 'andremo avanti con gli impianti per i rifiuti. Non ci faremo intimidire". Anche nell'ultimo rogo, come afferma il Campidoglio, c'è di mezzo "la filiera dei rifiuti". La zona da dove è partito "era stata sgomberata non più di un mese e mezzo fa e c'era un'area di smistamento dei rifiuti", ha affermato oggi dopo un sopralluogo l'assessora comunale all'Ambiente, Sabrina Alfonsi.
Gualtieri: "Non mi faccio intimidire, Roma deve cambiare"
"Sapevo benissimo" che quella dei rifiuti "sarebbe stata una delle sfide più impegnative. Ma sono assolutamente determinato ad andare avanti senza farmi intimidire", dice ancora Gualtieri in un'intervista al Corriere della Sera. Dopo la sequenza di incendi "senza precedenti" delle ultime settimane, assicura, "tutto questo ci rende ancora più determinati a proseguire sulla strada della modernizzazione della città e ad affrontare con decisione i tanti temi colpevolmente lasciati senza soluzione da molti anni". Parlando dell'ultimo caso, quello di Centocelle, Gualtieri spiega che "dalle nostre informazioni l'incendio è divampato inizialmente in un terreno adiacente dove ci sono rifiuti interrati dai tempi della demolizione dei Campi Casilino 700 e 900 e poi si è esteso agli autodemolitori abusivi. Quella del parco di Centocelle è una delle tante incredibili 'incompiute' di questa città". Il sindaco sottolinea come "dotare finalmente la Capitale di moderni impianti di trattamento" dei rifiuti è "importante anche sul fronte della legalità oltre che su quello dell'ambiente e della pulizia". Assicura che "da qui a dicembre ogni zona della città avrà una squadra dedicata allo spazzamento e al lavaggio di strade e marciapiedi. Ama sta lavorando sul potenziamento della differenziata e il superamento degli attuali orribili cassonetti. Inoltre l'avvio della realizzazione del termovalorizzatore ci consentirà di affrontare in modo strutturale il tema degli sbocchi nella fase di transizione".
Capitale sotto scacco
A piazzale Clodio, sono state trasmesse le prime informative dalle forze dell'ordine intervenute ieri nella zona di viale Palmiro Togliatti, dove le fiamme hanno di fatto distrutto alcuni autodemolitori, per poter procedere all'apertura formale di un fascicolo di indagine. Un procedimento che verrà coordinato anche dal procuratore capo Franco Lo Voi che proprio nella serata di sabato ha avuto un colloquio con il sindaco Roberto Gualtieri. Una telefonata, in base a quanto si apprende, durante la quale si è fatto il punto anche sull'emergenza incendi, sui tanti roghi che hanno "minacciato" anche quartieri centrali della Capitale.
Una sequenza impressionante di episodi
Il Campidoglio, intanto, annuncia che presenterà un esposto in Procura e invierà anche una relazione della protezione civile. "Una sequenza impressionante di episodi che sta mettendo a dura prova Roma e i romani", ha commentato il sindaco che ha partecipato in Prefettura ad un comitato sull'ordine e la sicurezza convocato per affrontare il tema roghi e quelli dei rifiuti. L'amministrazione capitolina ha deciso si destinare 3 milioni di euro, immediatamente spendibili, per la manutenzione straordinaria degli idranti stradali. Rafforzato anche il sistema antincendio con l'acquisto di autobotti.
Terrorismo ecologico
Alcuni deputati del Pd chiedono alla magistratura di accertare se dietro i roghi vi sia una azione di 'terrorismo ecologico' o appunto la longa manus della mafia dei rifiuti. Per Alfonsi, nell'incendio di ieri "sicuramente c'è la mano dell'uomo. Poi dobbiamo vedere se si tratta di un evento doloso o colposo. Lo diranno le autorità. Faremo una sorta di mappatura delle zone più a rischio anche se questa zona era stata già individuata e infatti erano stati fatti degli interventi". Dopo il rogo nell'impianto Tmb di Malagrotta verrà riattivato l'impianto di Guidonia e verrà riaperta la discarica di Albano nei prossimi giorni.
Gli operatori Ama “guariti”
Intanto ancora operatori Ama che tornano al lavoro dopo le visite fiscali: dopo i 200 recuperati a maggio, a giugno se ne sono aggiunti altri 125. Dopo gli incentivi di Natale per aumentare l'indice di produttività e ripulire Roma il Campidoglio ha deciso una stretta con un potenziamento delle visite al personale in malattia: a maggio sono state 3.906 oltre il doppio del 2021-22. Dopo i controlli 200 sono tornati al lavoro.
Le indagini
Sul fronte dei roghi gli inquirenti, al momento, prendono in considerazione tutte le ipotesi investigative anche se appare presto ipotizzare moventi mafiosi. Se ciò avvenisse il procedimento potrebbe finire all'attenzione dei magistrati della Dda. Negli ultimi anni, infatti, sono stati molti i roghi che hanno interessato gli autodemolitori, dietro i quali spesso si annida l'attività della criminalità organizzata. Nel 2017 i pm avviarono una maxindagine dopo una serie di incendi avvenuti in diverse autorimesse nella zona di Appia Nuova, Magliana, Centocelle e Pietralata. Un procedimento che puntava ad accertare una eventuale strategia unica, orchestrata per colpire un business fiorente. Si tratta, infatti, di strutture che si trovano lì da decenni, in alcuni casi da 40 anni. "E' arrivato il momento di prendere una decisione, per lo spostamento - afferma il presidente del V muncipio, Mauro Caliste -. Il problema lì c'è perché per tanti anni c'è stato un rimpallo di competenza tra la Regione è il Comune. Ci sono autodemolitori regolari e non regolari. Quindi bisogna trovare un posto dove spostarli perché sicuramente è un'attività indispensabile in una città come Roma".