Il viaggio di Autunno in Barbagia, questa volta andiamo a Dorgali, Sarule e Tonara

Tagliere di salumi e formaggi. Bacio di capra ai pomodorini. Maccarrones a bocciu. Purpuzza e funghi. Ravioli al ragù di Cinghiale. Porcetto arrosto. Patate alla rustica. Dessert. E un goccio di vino che non guasta mai. Questi piatti e vini tipici potranno essere assaporati nel corso delle vostre ‘bardane’ in quel di Dorgali, Sarule e Tonara. Autunno in Barbagia 2019 vi aspetta in questi meravigliosi paesi nel week-end del 27.28 e 29 settembre con un bel programma di eventi.
Dorgali

I dorgalesi vi entusiasmeranno “fachende zoigas”: un’antica espressione che, riferendosi alla complessa e minuziosa lavorazione orafa del gioiello tradizionale dorgalese, allude alle qualità che da sempre contraddistinguono gli artigiani del paese: precisione, accuratezza ed attenzione ai dettagli. Filigrana, ceramica, tappeti, pelle, coltelli, legno, li accarezzerete con gli occhi, perché sono i segni tracciati dagli avi, sono l’antico canto, la testimonianza di un mondo quasi scomparso.
Sarule

La seconda tappa vi condurrà Sarule (Nu), che con i suoi 1700 abitanti (si trova a 630 metri sul livello del mare nella Barbagia di Ollolai) rappresenta un presidio di quella Sardegna che sta svanendo sotto i colpi del tempo. Un’aura di leggenda avvolge la fondazione del paese: si dice di un tal donno Sarule che, intorno all’anno Mille, si rifugiò con la sua famiglia nell’attuale centro storico tra la chiesa del Rosario e la scomparsa chiesa di Santa Marta. Ma i numerosissimi siti archeologici (circa 40) testimoniano una storia più arcaica che risale al Neolitico: le domus de janas di Neunele, Sa Neale e Sa Pranedda, ne sono l’esempio più lampante. I profili appuntiti del complesso di Gonare circondano il paese. Ai piedi della montagna si sviluppa il territorio collinare, ricco di sorgenti e ricoperto da boschi di lecci, roverelle e aceri. In paese si producono pregiati e coloratissimi tappeti in lana grezza e cotone, realizzati ancora oggi su arcaici telai verticali secondo schemi e modalità antichissimi, che si possono ammirare nelle botteghe artigiane del centro storico.
Tonara

Terza tappa. E vai con le castagne, il torrone e le carapigne di Tonara. E con i meravigliosi tacchi calcarei (toni o tòneri) originati da fratture geologiche del giurassico. Nel paese del grande poeta Peppino Mereu, lungo le strette strade del centro si conservano le graziose case in scisto con gli splendidi balconi coperti i s’istauleddos ammantaos. Tra i rioni di Toneri e Su Pranu si trova la rupe di Su Toni che domina la valle di S’Isca: alla base della roccia calcarea si accede alla profonda grotta Bucca de drò (bocca del drago), dove, secondo la leggenda, le abitavano le Gianeddas, piccole fate dai lunghissimi capelli color del sole che quando venivano pettinati facevano cadere monete d’oro. Fate un salto anche dagli artigiani che producono sonaggias e pittiolos, campanacci e campanelle utilizzate per rintracciare greggi e bovini. Ajo.
Il calendario
Il calendario di Autunno in Barbagia 2019