Corruzione e terremoto, indagato il presidente della Regione Abruzzo D'Alfonso. La replica: "Chiarirò tutto, sono estraneo"
La Procura dell'Aquila indaga sugli appalti post sisma e inguaia il governatore Pd. "Sono totalmente estraneo alle vicende e auspico una loro rapidissima definizione”.

Nell'ambito di un'inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, è indagato per corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. Secondo quanto si è appreso, il governatore è coinvolto insieme a un'altra quindicina di persone tra funzionari e imprenditori. In corso perquisizioni anche domiciliari in diverse città d'Abruzzo, dopo quella negli uffici regionali di palazzo Silone. Oltre che dai Carabinieri, l'indagine è portata avanti anche dalla Polizia di Stato.
I documenti sequestrati
I carabinieri del Noe e la polizia hanno un sequestro di documenti relativo alla gara per l'affidamento della ricostruzione di palazzo Centi, sede della presidenza nel centro storico del capoluogo resa inagibile dal terremoto del 6 aprile 2009. I militari, secondo quanto appreso, hanno occupato l'intero settore Patrimonio. Dopo un lunghissimo iter, nei mesi scorsi la gara per l'appalto pubblico da 13 milioni di euro, cui hanno preso parte 29 grandi imprese, è stata aggiudicata alla ditta Edil Costruzioni Generali Srl di Isernia con un ribasso del 35,017 per cento. Il budget per il recupero del palazzo è arrivati per 3 milioni dalla rimodulazione del primo programma stralcio di ricostruzione degli edifici pubblici e per 10 milioni dalla delibera Cipe del 23 marzo 2012. L’appalto prevedeva interventi di consolidamento strutturale, rifacimento impiantistico, restauro architettonico delle superfici decorate, degli apparati pittorici nonché delle superfici di pregio, ed è basato sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Intanto sono più di 20 i carabinieri impegnati nell'operazione di polizia giudiziaria nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica del capoluogo abruzzese. Secondo quanto appreso, la mole di documenti sequestrati per essere esaminati dagli inquirenti sarebbe copiosa. Nei giorni scorsi l'amministrazione regionale aveva dato l'ok alla congruità degli atti di gara, compreso il ribasso stesso.
Presidente della Regione Abruzzo: "Chiarirò, sono estraneo"
Sull’argomento l’ufficio stampa del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha diffuso una dichiarazione. “Questa mattina sono stati comunicati atti di proroga di indagini penali che vanno avanti dal novembre 2015 con rinnovi semestrali”, si legge. “Gli argomenti per i quali sono state individuate ipotesi di reato - elenca la nota - sono il cantiere dei lavori di Palazzo Centi a L’Aquila; un intervento non ancora precisato riguardante la città di Penne; interventi, al momento solo quantificati e ipotizzati come priorità a seguito di legittime pressioni e denunce dei cittadini, di rigenerazione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle case popolari in via Caduti per servizio e in via Salara Vecchia a Pescara”. D’Alfonso precisa, “mi dichiaro totalmente estraneo alle vicende e auspico una loro rapidissima definizione”.