Tiscali.it
SEGUICI

[Il reportage] I piccoli Ciro e Mattia, il loro pianto disperato sotto le macerie. La corsa contro il tempo per salvarli

Salvare un bambino è qualcosa di più che salvare una vita. Perché salvi il futuro, la speranza di una rinascita e tutte le cose che ricominciano. E’ questo il senso della vita, contro la distruzione del terremoto

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
La casa di Ciro e Mattia
La casa di Ciro e Mattia

Mattia è lì sotto mentre il fratellino Ciro è stato salvato. Alle dieci del mattino i soccorsi hanno fatto allontanare tutti i curiosi, gli amici e i giornalisti che aspettano notizie davanti alle macerie della casa. Dicono che è pericolante, che c’è il rischio di un crollo. Si sta complicando ancora di più il salvataggio del bambino sepolto sotto le rovine dalle 20 e 57 di ieri sera, da quei quindici secondi in cui le scosse hanno bombardato Ischia arrivando dal mare. E’ qui che è rimasto il terremoto, in queste immagini dei vigili arrampicati sopra quel tetto così fragile a guardarlo dal basso, mentre parlano con Ciro di 11 anni e Mattia di 8, che si sono riparati sotto il letto per cercare di salvarsi. Casamicciola è il centro abitato dove il sisma ha colpito di più. Qui, dove si scava senza sosta con i badili e con le mani, è l’ansia per la sorte di questa famiglia a raccontare il terremoto di Ischia.

La mamma Alessia è stata la prima a essere salvata e ha spiegato subito che lì sotto c’erano tutti gli altri, suo marito, due bambini e un neonato di 7 mesi. Dopo qualche ora hanno tirato fuori il papà. Alle 4 Pasquale, il più piccolo. La gente ha urlato di gioia e ha cominciato ad applaudire. Tutti hanno creduto che fosse la fine dell’incubo. Ma non è così. Non ancora. Quell’applauso alle 4 di notte era solo il senso della vita. Pasquale urlava di paura e di fame, e ha continuato a piangere anche quando il vigile del fuoco che lo sorreggeva avanzando cautamente fra le macerie e tutta quella polvere levata nel cielo nero, l’ha consegnato nelle braccia della madre. Ha continuato mentre attorno la gente batteva le mani e mamma Alessia piegava le labbra in un bacio e in una smorfia di gioia, ha continuato passando fra le divise sporche degli altri vigili, quei caschi e quelle tute rigonfie, con le sue gambe nude, una maglietta e le mutandine bianche, e le sue grida disperate.

Salvare un bambino è qualcosa di più che salvare una vita. Perché salvi il futuro, la speranza di una rinascita e tutte le cose che ricominciano. E’ questo il senso della vita, contro la distruzione del terremoto. Attorno ci sono pezzi di casa, mura sbriciolate, le nubi delle rovine che ricoprono e nascondono le prime luci, ci sono i vigli chinati sulle ginocchia a scavare con le mani. Alle 4 e 10 nel filmato postato sul loro sito, li vedevi dall’alto mentre estraevano il piccolo Pasquale dal buco che erano riusciti a ricavare dal tetto. I vigili erano penetrati dal solaio crollato per avanzare verso le grida del bambino, dopo 10, interminabili ore di fatica. Qualche ora prima, erano riusciti a tirar fuori il padre, Alessandro: aveva delle ferite e l’hanno portato all’ospedale Rizzoli. Lui s’è fatto medicare alla meglio e ha voluto ritornare sul posto. Lì sotto, fra quelle macerie, ci sono ancora gli altri suoi figli, Ciro di 11 anni, e Mattia di 8. Sono riparati sotto il letto. E’ stata la loro salvezza.

La mamma, che è incinta del quarto figlio, ha guidato i soccorritori, sin dall’inizio, spiegando bene dove erano. Quando hanno preso Pasquale, l’ha accompagnato in ospedale e poi è tornata subito sul posto: il bimbo sta bene, hanno assicurato i medici, non ha ferite ed è tenuto in osservazione solo a scopo precauzionale. Poco dopo le sette del mattino, i vigili e gli uomini della Protezione Civile sono riusciti ad arrivare alle voci dei due bambini. Hanno chiamato papà Alessandro che ha cominciato a parlargli e a tranquillizzarli: «Ci vuole ancora un po’ di tempo, ma vi portiamo via da lì. Voi non dovete addormentarvi». Per questo, continuano a dialogare con loro senza interruzione. Alle 7 e 30 sono riusciti a raggiungerli anche fisicamente e hanno consegnato a Ciro una bottiglia d’acqua minerale. Era stato lui a guidarli verso di loro. Ciro all’inizio piangeva disperato, ma adesso che parla con gli uomini dei soccorsi ha preso coraggio e fa forza anche al fratello più piccolo. Adesso però comincia la parte più difficile. Sono crollati i solai in cemento armato e bisogna tagliarli per arrivare al punto in cui possono prenderli e tirarli su. Lo vedi bene guardando la palazzina dal basso, con il tettop piegato come un pezzo di cartone appoggiato sugli esili pilastri che sono rimasti torti e sbilenchi a sostenerlo da soli sullo sfondo delle macerie: i solai non ci sono più, sono caduti sotto. «Sarà un lavoro lungo», avvisa Luca Cari, il portavoce dei vigili. 

Da sopra, avanzando fra i detriti, la palazzina distrutta apre lentamente le sue viscere. Da sotto, Ciro e Mattia vedono la luce del giorno e sentono la voce del papà e dei vigili che parlano senza sosta per tenerli svegli. Splende il sole. Il mare, da dove è arrivata la scossa, ora s’è quietato. Al porto i turisti si ammassano per scappare via. Il cielo annuncia una bella giornata. Fa già caldo. Papà Alessandro s’è asciugato il sudore sulla fronte. «Tieni duro, Ciro. Tenete duro...».  

Pierangelo Sapegnodi Pierangelo Sapegno   
I più recenti
Bimba muore in ospedale nel Casertano, sequestrate cartelle
Bimba muore in ospedale nel Casertano, sequestrate cartelle
Papa Leone XIV inaugura il pontificato: Una Chiesa unita per un mondo diviso
Papa Leone XIV inaugura il pontificato: Una Chiesa unita per un mondo diviso
Zaia, summit Regioni non va contro il governo di turno
Zaia, summit Regioni non va contro il governo di turno
A. Fontana, si vada verso l'autonomia vera di entrate
A. Fontana, si vada verso l'autonomia vera di entrate
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...