Trovata una cura efficace contro l’asma, risultati eccellenti nei primi test sull’uomo
Fevipiprant riduce i sintomi della condizione, migliora la funzione polmonare, riduce l’infiammazione e ripara il rivestimento delle vie respiratorie

L’asma, considerando soltanto la casistica italiana, provoca circa 500 morti all’anno e condiziona pesantemente l’attività lavorativa, il rendimento scolastico e lo stile di vita di chi ne è affetto. Uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Leicester sembra tuttavia garantire buone prospettive di guarigione. “Un nuovo farmaco - ha annunciato il professor Chris Brightling, autore dello studio e ricercatore presso l’Università di Leicester - potrebbe essere un punto di svolta per il futuro trattamento dell’asma”. Il medicinale si chiama Fevipiprant e, stando a quanto riferito da Novartis Pharmaceuticals, che ha lavorato a stretto contatto con l’Istituto Nazionale per la Ricerca Sanitaria (NIHR) e l’Unione Europea AirPROM, ha ridotto in modo significativo i sintomi della condizione, migliorando la funzione polmonare, riducendo l’infiammazione e riparando il rivestimento delle vie respiratorie.
Risultati eccellenti nei primi test sull’uomo
Il farmaco, nome in codice “QAW039”, è attualmente in corso di valutazione in studi clinici per la verifica della sua efficacia nei pazienti con asma grave. I soggetti che si sono offerti volontariamente per i test sono in totale 61. Ad un gruppo sono stati somministrati 225mg di farmaco due volte al giorno per 12 settimane mentre gli altri partecipanti sono stati assegnati al gruppo di controllo e trattati con placebo. Fevipiprant e il placebo sono stati aggiunti ai farmaci che i partecipanti già utilizzavano.
Cura dell'asma legato al numero degli eosinfili
Lo studio è stato progettato principalmente per esaminare gli effetti del farmaco sull’infiammazione, effetti che sono stati misurati attraverso la conta degli eosinofili nell’espettorato. Gli eosinofili presenti nell’espettorato rappresentano una misura dell’infiammazione e vengono utilizzati per valutare la gravità di questa condizione. Le persone che non hanno l’asma hanno una percentuale più bassa di eosinfili, mentre le persone con moderata-grave asma hanno solitamente il 5 per cento in più di eosinofili. Secondo lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della prestigiosa rivista The Lancet Respiratory Medicine , il tasso di eosinofili nelle persone con moderata-grave asma che hanno assunto il farmaco è stato ridotto da una media del 5,4 per cento all’1,1 per cento nell’arco di appena 12 settimane.
Fevipiprant potrebbe fermare gli attacchi di asma
“Una caratteristica unica di questo studio - ha osservato Brightling - è che comprendeva misure dei sintomi, della funzione polmonare mediante prove di respirazione, campionamento della parete delle vie aeree e TAC del torace per avere un quadro completo di come il nuovo farmaco funziona. La maggior parte dei trattamenti attuali possono migliorare alcune di queste caratteristiche della malattia, ma con Fevipiprant sono stati osservati cambiamenti in tutti i tipi di prove. Sappiamo già che l’utilizzo di trattamenti per indirizzare l’infiammazione eosinofila delle vie aeree è in grado di ridurre notevolmente gli attacchi di asma. Questo nuovo trattamento con Fevipiprant, potrebbe parimenti contribuire a fermare gli attacchi di asma, ridurre i ricoveri ospedalieri e migliorare giorno per giorno i sintomi. Queste sue caratteristiche lo rendono il trattamento futuro per l’asma”.