Addio alle rughe, scoperto un enzima che ci mantiene giovani

La vita media dell’uomo e della donna, negli ultimi 200 anni, si è allunga di oltre una volta e mezza, molto più di quanto qualsiasi esperimento di laboratorio sia mai riuscito a fare con vermi, topi e moscerini. Vivere a lungo non significa tuttavia restare “giovani fuori”. La nostra pelle, nonostante esistano dei trattamenti farmacologici e chirurgici capaci di rallentare o nascondere il passare del tempo, con gli anni subisce delle alterazioni che la rendono sempre più flessibile e cedevole. Un team di scienziati dell’Università di Newcastle (Inghilterra), sembra tuttavia aver compreso come contrastare tale processo. Il segreto si nasconde nell’attività di un enzima metabolico, presente nei mitocondri delle cellule epiteliali umane, che va a calare l’avanzare dell’età.
La scoperta utile anche contro il cancro - I risultati dello studio, pubblicati sulle pagine del Journal of Investigative Dermatolog, aprono la strada allo sviluppo di nuovi trattamenti anti-aging, come anche a nuovi prodotti cosmetici che possono essere adattati per contrastare il calo dei livelli di attività dell’enzima. I risultati potrebbero anche portare ad una maggiore comprensione di come gli altri organi del corpo invecchiano e potrebbe dare il via allo sviluppo di medicinali specifico per il trattamento di malattie legate all’età, tra cui anche il cancro.
Il segreto della giovinezza è nascosto in un enzima - “Come la nostra età avanza - ha spiegato Mark Birch-Machin, responsabile dello studio e professore di dermatologia molecolare presso l’Università di Newcastle - i livelli di energia delle cellule dei nostri corpi abbassano, un processo noto come diminuzione della bio-energia e aumento di dannosi radicali liberi. Questo processo è facilmente visibile nella nostra pelle come un aumento di linee sottili, rughe e cedimenti. I nostri studi mostrano per la prima volta che nella pelle umana, con l’aumentare dell’età, vi è una diminuzione specifica dell’attività di un enzima metabolico chiave presente nei mitocondri, ossia le ‘batterie energetiche’ delle cellule della pelle”.
Presto dei nuovi trattamenti anti-invecchiamento - “Questo enzima - ha proseguito il ricercatore - è importante per fornire energia alle nostre cellule. La nostra ricerca indica che ora abbiamo un biomarcatore per lo sviluppo e lo screening di trattamenti anti-invecchiamento e creme cosmetiche che possono contrastare questo declino della bio-energia. Grazie a questa scoperta sarà possibile trovare trattamenti anti-invecchiamento che possono essere adattati alle diverse età e ai diversi tipi di la pelle, con l’ulteriore possibilità di affrontare il processo di invecchiamento anche in altre parti del nostro corpo”.
Lo stesso processo potrebbe aver luogo anche negli organi interni - “L’Università di Newcastle - ha poi sottolineato il dottor Amy Bowman, co-autore dello studio - è all’avanguardia nella ricerca sull’invecchiamento. Da tempo sappiamo che i mitocondri hanno un ruolo importante in questo processo, ma il loro ruolo era ancora poco chiaro. Il nostro lavoro ci porta un passo avanti, sempre più vicino al poter comprendere come queste strutture vitali presenti nelle cellule possono contribuire all’invecchiamento umano”.