“Marra poteva ricattare la Raggi e Frongia: mi disse so tutto di loro”
Murra, capo dell’ufficio legale del Comune di Roma è un testimone chiave dell’inchiesta che ha travolto la giunta M5S. In un’intervista al Corriere spiega perché ha messo a verbale lo scenario di un possibile ricatto nei confronti della sindaca e del suo staff

“So tutto di loro, prima o poi parlerò. E se parlo non so che cosa succede”. Questo andava ripetendo di continuo Raffaele Marra, ex braccio destro di Virginia Raggi alle persone più strette. A metterlo a verbale davanti ai magistrati di Roma è il capo dell’avvocatura capitolina, Rodolfo Murra: “Virginia Raggi frequentava Raffaele Marra ben prima dell’inizio della campagna elettorale. Me lo raccontò Marra spiegando che lei, Salvatore Romeo e Daniele Frongia volevano vincere e lo avevano reclutato come punto di riferimento in Campidoglio. Lui poi ha preso il potere pieno e noi abbiamo sempre pensato che alla base di tutto ci potesse essere un ricatto” racconta il legale del Comune in una intervista a Fiorenza Sarzanini sul Corriere.
Murra: "Marra è sempre stato un tipo losco e arrogante"
Murra è uno dei testimoni chiave dell’inchiesta sulle nomine al Comune di Roma. Che tipo di ricatto? “So soltanto quello che mi diceva lui in continuazione: so tutto di loro, prima o poi parlerò. E se parlo non so che cosa succede”. E prosegue: “Conosco Marra sin da quando era alle Politiche abitative del Comune, nel 2012. È sempre stato un tipo losco e arrogante. Poi ha preso l’aspettativa e quando è tornato con questa giunta era addirittura peggiorato”.
La sindaca ha sempre appoggiato Marra e Romeo
“Si può dire che in Campidoglio c’era una faida?” chiede la Sarzanini. “Si può dire che nella stanza della sindaca c’erano sempre Marra e Romeo. E naturalmente Frongia - risponde Murra - loro contro tutti. Frongia è il migliore perché comunque ha metodi civili e dedica ascolto alle persone. Gli altri due sono arroganti e volgari, ma la sindaca li ha sempre appoggiati. Parlare da soli con lei non era possibile. Se le chiedevo chiarimenti oppure opinioni sulle questioni mi rispondeva: “Ne parli con Marra, si rivolga a Marra”.
“Beppe Grillo ha preteso che lui e Frongia vengano ridimensionati. Secondo lei sarà così?” chiede la giornalista.
“È una farsa. Senza di loro la sindaca non può far niente”.
Ora l’inchiesta è in una fase cruciale
Entro breve potrebbero arrivare le risposte alle rogatorie dalle autorità di Malta per rintracciare conti e movimentazioni di Marra nell’ambito delle verifiche per riciclaggio avviate dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. Al momento sono stati individuati passaggi di denaro per la vendita di barche per oltre 250 mila euro. Ma l’entità dei depositi esteri potrebbe essere ben più alta.