Cospito: "Resto al 41 bis? Hanno deciso di tumularmi". Nordio: "Immutata capacità di orientare lotta"
Il ministro: "Si è in presenza non già di una persona affetta da una patologia cronica invalidante ma di un soggetto sano e lucido che si sta volontariamente procurando uno stato di salute precario"

"Grazie, me l'aspettavo". Così Alfredo Cospito ha commentato il rigetto da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio dell'istanza di revoca del 41 bis presentata dal difensore Flavio Rossi Albertini. Lo ha riferito il difensore dell'anarchico in conferenza stampa alla Camera. "Hanno deciso di tumularmi dentro questo sarcofago di cemento" ha detto Cospito, stando a quanto riferito dal legale. L'anarchico, detenuto nel carcere di Opera, è in sciopero della fame da oltre 110 giorni contro la sua detenzione al 41 bis.
"Lo do quasi per scontato" che muoia. Così l'avvocato di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, parlando delle condizioni del suo assistito in sciopero della fame da oltre 110 giorni contro il regime di 41-bis al quale è detenuto. "Ma è possibile che nel 2024 un anarchico possa morire in carcere?", si domanda l'avvocato. "Sospenderà lo sciopero della fame solo quando sarà revocato il 41-bis" e non se si avvierà semplicemente un dibattito parlamentare sul regime di carcere duro", prosegue l'avvocato. "Non è uno sciopero della fame per finta - aggiunge -, non è una simulazione".
“Alfredo Cospito ha iniziato lo sciopero della fame (20 ottobre 2022), forma di protesta tradizionalmente non violenta che invece, nel caso di specie, ha assunto un significato assolutamente opposto. La dimostrazione la si trae da una frase pronunciata da Cospito: ‘il corpo è la mia arma’” scrive il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel provvedimento con cui ha rigettato l’istanza di revoca del 41 bis.
"Si è in presenza non già di una persona affetta da una patologia cronica invalidante ma di un soggetto sano e lucido che si sta volontariamente procurando uno stato di salute precario per finalità ideologiche, perseverando nella sua condotta nonostante i reiterati inviti da parte dell'autorità sanitaria a desistere dal mantenere tale condotta autolesionistica". E' quanto scrive il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel provvedimento con cui ha rigettato la richiesta di revoca del carcere duro per Alfredo Cospito.
Per il ministro "le condizioni di salute di Cospito, derivanti in via esclusiva dallo sciopero della fame da lui attuato sin dalla data del 20 ottobre 2022, non sono tali da incidere in maniera significativa sulla sua rilevante pericolosità sociale e non sono idonee a giustificare l'adozione del domandato provvedimento di revoca anticipata del regime differenziato previsto dal 41 bis".
“Il corpo di Alfredo Cospito è divenuto il catalizzatore che serviva all’azione strategica del detenuto che chiedeva unità di intenti e obiettivi pur lasciando a ciascuna formazione la libertà e l’autodeterminazione in relazione alla tipologia di atti da compiere. Le vicende che si sono verificate e registrate dimostrano che lo scopo è stato raggiunto. ”, sottolinea il Guardasigilli.
“Vanno menzionate le note azioni intimidatorie e violente ai danni delle rappresentanze diplomatiche e degli istituti di cultura italiani all'estero. In ogni caso, non interessa nella presente sede il profilo del possibile concorso di Alfredo Cospito nelle singole azioni violente e intimidatorie, incontestabile conseguenza delle sue indicazioni ideologiche, ma conta la capacità del detenuto di orientare le iniziative di lotta verso strategie e obiettivi sempre più rilevanti”, sottolinea il ministro.