Google ufficializza la supremazia del suo computer quantistico, ma IBM non ci sta
La notizia su Nature. La società concorrente: “Diecimila anni? Il nostro Summit sarebbe stato capace di risolvere il problema in due giorni e mezzo e con una precisione superiore”

Il computer quantistico di Google sarebbe una realtà, come la sua capacità di effettuare calcoli in un tempo infinitamente superiore a quello delle attuali macchine. A ufficializzarlo la pubblicazione di un articolo su Nature, ma anche il CEO Sundar Pichai in un post sul blog aziendale, nel quale viene raccontata la vicenda del fenomenale cervellone di Mountain View. La IBM tuttavia - come fa notare il Sole 24 Ore - non ci sta.
“L’esperimento di Google è una dimostrazione eccellente del progresso nei processori quantistici, ma non dovrebbe essere visto come prova che i computer quantistici siano supremi rispetto ai classici computer”, scrivono i ricercatori della International Business Machines Corporation a proposito della prova di supremazia fornita dai concorrenti. Tuttavia la notizia, prima trapelata in via non ufficiale, è stata pubblicata ora sulle pagine della prestigiosa rivista e dunque bisogna tenerne conto a tutti gli effetti.
L'annuncio di Google
Per la prima volta al mondo, un team Google guidato da John Martinis, fisico sperimentale presso l'Università della California, Santa Barbara - si legge - afferma che il suo computer quantistico ha effettuato un calcolo specifico che va oltre le capacità pratiche delle macchine classiche. Anche col miglior supercomputer lo stesso calcolo fatto in 3 minuti richiederebbe, stando alle stime degli esperti, 10.000 anni per essere completato.
A parlarne per primo era stato il Financial Times a settembre, dopo che la notizia aveva trovato spazio sul sito Web della NASA, che collabora con Google per le ricerche sulla informatica quantistica, prima di essere rapidamente ritirata. In quella fase la società non aveva confermato e nemmeno commentato la vicenda.
"Sembra che Google ci abbia fornito le prime prove sperimentali che l'accelerazione quantistica è realizzabile in un sistema del mondo reale", afferma adesso Michelle Simmons, docente di fisica quantistica dell'Università del New South Wales a Sydney, in Australia.
La supremazia quantistica sarebbe dunque realtà e verrebbe confermata in pieno la notizia di qualche settimana fa. L’articolo pubblicato ora dagli esperti di Mountain View assume infatti tutti i crismi dell’ufficialità.
Ibm non ci sta
I tecnici di IBM (che starebbe a sua volta per presentare un suo processore quantistico) tuttavia non sono d’accordo e la contrapposizione tra i due giganti della tecnologia informatica va avanti anche a colpi di precisazioni.
Cos'è il computer quantistico
Ma cosa significa parlare di computer quantistico? Mettiamola così: un computer normale utilizza il sistema binario, sull’unità binaria (bit) che ragiona sul principio di 1 e 0. La macchina quantica invece si basa sui qubit che possono essere contemporaneamente sia 1 che 0 (accesi o spenti contemporaneamente), o prendere tutti i valori intermedi compresi tra 0 e 1. Possono cioè offrire più soluzioni contemporaneamente. Così – a voler semplificare - se io devo cercare un nome in un elenco telefonico il vecchio computer passa – per così dire – al setaccio ogni singola riga di ogni pagina fino a quando lo trova. Quello quantico invece trova davanti a sé tutte le pagine aperte con tutte le parole contenute e non gli resta che estrapolare quella richiesta, il nome nel nostro caso.

Si sfrutta, direbbero gli esperti, il principio di sovrapposizione di stati che caratterizzano particelle come un elettrone o un fotone: per farla semplice – come riportato da Wired - il fatto che la particella possa trovarsi contemporaneamente in più stati differenti e con probabilità diverse. Si possono di conseguenza fare operazioni in parallelo con una potenza di calcolo smisuratamente superiore.
Tale computer quindi avrebbe la supremazia quantistica, ovvero la capacità di battere un computer tradizionale, svolgendo in un tempo infinitamente più breve una determinata operazione.
Secondo gli autori il computer quantistico di Google, Sycamore, avrebbe risolto un problema molto complesso in 3 minuti e 20 secondi. Il più potente computer normale esistente, il Summit di IBM appunto, anche se capace di svolgere 200 milioni di miliardi di operazioni al secondo, impiegherebbe – a loro dire - almeno 10mila anni per risolvere lo stesso problema.
La precisazione di IBM
Per gli esperti IBM tuttavia Google non avrebbe preso in considerazione tutta la potenza del loro Supercomputer. Summit infatti sarebbe capace di risolvere il problema in due giorni e mezzo e con una precisione superiore. Altro che 10mila anni. Senza contare – scrivono sul sito aziendale – la possibilità di ridurre il tempo necessario attraverso ulteriori rifiniture. Insomma la gara tra i colossi del settore continua, frenetica e senza soste.