Il kolossal a luci rosse di don Andrea: quindici amanti vendute alla giostra della prostituzione online
La strana storia di un sacerdote che secondo le forze dell'ordine ha preferito il sesso alla liturgia. Sesso mercenario anche in parrocchia

“Inquirenti blindati e avvocati abbottonati, ma il b-movie del sesso in salsa padovana nato con la denuncia di una parrocchiana di don Andrea, nelle ultime ore sta pian piano prendendo le forme di un kolossal a luci rosse”, ha scritto il Corriere Veneto, cogliendo appieno il tema della strana storia che sta sconvolgendo don Andrea Contin, un sacerdote che per gli inquirenti ha preferito il sesso estremo alla liturgia. Altro che uccelli di rovo, ha titolato divertita Dagospia.
La giostra della prostituzione
In un primo momento, si era detto che avesse tre amanti, ora invece le donne che si sarebbero concesse a lui e che poi lui ha introdotto nella giostra della prostituzione sarebbero quindici. Fra di loro ci sarebbe la gola profonda che sta, forse perché gelosa di lui, raccontando con dovizia di particolari di sesso sempre più spinto, con la collaborazione di “tanti simpatici oggetti del piacere/dolore e sfociato, infine, in orge con più partner maschili ‘selezionati ‘ dal don, nel doppio ruolo di amante impositore e (se saranno provati eventuali pagamenti) ruffiano”, spiega il cronista del corrieredelveneto.corriere.it.
Sesso mercenario in parrocchia
Le sue donne e i suoi maschi don Contin li reclutava spesso attraverso i social, ma sembra che anche le sue parrocchiane si siano date da fare per rendere più sopportabile il voto di castità promesso all'Eterno al sacerdote. Contin, 48 anni, è ora finito nel registro degli indagati per favoreggiamento della prostituzione e violenza privata: vendeva su Internet sesso mercenario con alcune sue parrocchiane. Per l'accusa, a partire dal 2014 il prete avrebbe avuto una relazione sentimentale con una sua parrocchiana ben presto sfociato in situazioni morbose: il prete avrebbe abusato di lei con rapporti sessuali estremi e violenti. E quando si stancata di lei ha anche tentato di venderla ad altri uomini in cambio di denaro.
La volontaria della parrocchia
Solo due settimane fa la vittima ha denunciato la situazione ai Carabinieri e le indagini hanno portato alla luce l'intera attività di vendita di parrocchiane del sacerdote. Oltre alle prove della sua attività su Internet, i carabinieri hanno sequestrato giochi erotici, fruste, vibratori e video hard. Altre donne coinvolte da don Andrea hanno finalmente avuto il coraggio di uscire allo scoperto. Una volontaria della parrocchia, intervistata dal Mattino di Padova, ha detto: “Ero con lui in canonica, stavamo nello studio. Mi chiamava spesso, diceva che aveva bisogno di me, che non poteva farne a meno. Dopo un po’ si è avvicinato e mi ha baciato. Tutto è cominciato lì”. Il sesso? “Avveniva in canonica e in diverse case, ma non dico di più perché ci sono accertamenti. Quando? A tutte le ore: di mattina, di pomeriggio, a notte fonda. Sempre”.
I particolari imbarazzanti
Alcuni particolari sono imbarazzanti. “Ad esempio – ha scritto il Fatto – sembra che don Andrea cercasse su siti a luci rosse uomini con cui far incontrare le sue amanti. Verifiche sono in corso su siti di annunci come Bakeca.it, Annunci69.it o Scambiomoglie.it dove comparivano offerte di sesso con fotografie. Ci sono poi le cassette registrate di incontri sadomaso che si sarebbero consumati in canonica, dove l’armamentario del piacere era molto vario, spaziando dalle fruste ai collari, dalle scarpe con il tacco a spillo ai vibratori, dai guinzagli ai falli in lattice”. Confermato anche quanto scritto dal Mattino di Padova: il sacerdote è stato anche a Cap d’Agde, la mecca degli scambisti nel Linguadoca- Rossiglione, sud della Francia. Il sacerdote dopo essersi rifugiato in Croazia per cercare di sottrarsi all'arresto, pare sia tornato in Italia. L’avvocato lo incontrerà i prossimi giorni.