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Dalla posizione di Boccia e Fossa alla vicenda con Fabio Fazio: Confindustria, i veleni e il difficile futuro del Sole 24 Ore

Eletto il nuovo Cda. Ma - secondo quanto scrive Giorgio Meletti sul Fatto Quotidiano - la Procura di Milano avrebbe già “avviato una inchiesta per falso in bilancio e aggiotaggio

di I.D.   
Vincenzo Boccia
Vincenzo Boccia

L'assemblea degli azionisti del gruppo Il Sole 24 Ore ha nominato il nuovo Cda indicato dall'azionista di maggioranza Confindustria, che è composto dall'ex presidente dell'associazione degli industriali Giorgio Fossa (nuovo presidente del gruppo editoriale), dall'altro ex numero uno di viale dell'Astronomia, Luigi Abete, dalla funzionaria di Confindustria Francesca Di Girolamo, da Edoardo Garrone, Luigi Gubitosi, Giuseppina Nengano, Patrizia Micucci, Marcella Panucci, Carlo Robiglio, Livia Salvini e Massimo Tononi.

Il nuovo amministratore delegato dovrebbe essere Franco Moscetti, ex a.d. di Amplifon. La riunione del board che dovrebbe cooptarlo dovrebbe tenersi nella giornata di domani.

Ci sarà ora da trovare soluzioni alla crisi del gruppo controllato da Confindustria e quotato in Borsa. Si tratta di provvedere in primo luogo ad un aumento di capitale che potrebbe arrivare a 100 milioni in modo da arginare il buco nero creato dalla gestione non proprio encomiabile degli ultimi anni.

Arrivano intanto notizie rilevanti. "Sono in corso accertamenti sia amministrativi sia penali e saranno valutate azioni di responsabilità", avrebbe affermato durante l'assemblea del Gruppo Antonio Matonti, dirigente dell'Area Affari Legislativi di Confindustria, intervenendo a nome dell'azionista di maggioranza del Gruppo editoriale.

Lo sciopero

I giornalisti del quotidiano economico invece sciopereranno anche contro "la superficialità con la quale si annunciano tagli da lacrime e sangue, dopo una gestione deficitaria del Gruppo", ha annunciato il componente del Cdr del quotidiano, Giovanni Negri, mentre i giornalisti dell'agenzia di stampa Radiocor terranno un'assemblea nella quale dovrebbero decidere di scioperare nella giornata di domani, quando il giornale non sarà in edicola. (Leggi il testo integrale dell'intervento del Cdr)

"Avviata una inchiesta"

Secondo quanto scrive Giorgio Meletti sul Fatto Quotidiano la Procura di Milano avrebbe già “avviato una inchiesta per falso in bilancio e aggiotaggio e Luigi Abete, longa manus del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, avrebbe già ingaggiato alcuni legali di grido”.

Ma si starebbe concretizzando anche la resa dei conti interna. In pratica “fuori dai piedi quelli che non hanno scheletri negli armadi – sottolinea il giornalista del Fatto – Così non faranno parte del nuovo Cda Niccolò Dubini e Gabriele Del Torchio”. Ma Meletti è anche preciso nel delineare vita, opere e “scheletri negli armadi” di alcuni personaggi della vicenda.

Giorgio Fossa

E’ l’uomo designato alla presidenza del Sole 24 Ore. Già presidente di Confindustria dal 1996 al 2000 “è stato scelto – stando al giornalista – per rappresentare la discontinuità invocata da molti associati a Confindustria alle prese con i 350 milioni di euro bruciati in meno di 10 anni”. Singolare la sua esperienza nel mondo editoriale. “Nel ’98  - ricorda Meletti – insieme a Fabrizio Zago e al conduttore televisivo Fabio Fazio mette in piedi il canale televisivo satellitare Salute&Benessere. Quando Fossa è presidente di Confindustria, nel 2000, Il Sole 24 Ore compra il 49 per cento del canale”. L’operazione si rivela presto un disastro e non mancano a proposito di essere citati i dati di bilancio. “Nel 2000 – spiega Meletti – vengono investiti sul canale 4 miliardi di lire, subito svalutati a 3,2, e altri 2,7 miliardi vengono spesi per comprare il 5 per cento della ITH spa, la holding di Fossa, Fazio e Zago. Nel 2001 sale a 9 milioni di euro l’investimento nella holding che diventa del Sole al 100 per cento e subito dopo viene messa in liquidazione”. Sale poi l’investimento nel canale Salute&Benessere - si arriva infatti a 4,4 milioni - e anche il canale viene messo in liquidazione.

Insomma il Sole avrebbe speso per comprare "quell’idea" qualcosa come 14 milioni di euro. “Cosa per cui – fa notare Meletti – se Fossa provasse a chiedere spiegazioni su certe operazioni della municipalizzata degli industriali, qualcuno subito gli chiederebbe notizie di Salute&Benessere”. 

Giorgio Fossa

(Giorgio Fossa)

Vincenzo Boccia

In questo caso le attenzioni di Meletti si soffermano sull’azienda Arti Grafiche Boccia di Salerno. Una società che non se la passerebbe gran che bene con i suoi circa 40 milioni di fatturato e altrettanti di debiti. Sarebbero in particolare 23 i milioni di debiti verso le banche, in particolare verso il Monte dei Paschi di Siena, “il cui presidente Massimo Tononi è stato scelto da Boccia per il cda del Sole 24 Ore”.

L'andamento del titolo del Sole 24 Ore

(L'andamento del titolo del Sole 24 Ore)

In un documento di presentazione dell’emissione di una cambiale finanziaria, inoltre, Boccia include tra i suoi clienti “Il Sole 24 Ore e la società Tecniche Nuove (nonché l’Agenzia delle Entrate che gli affida la stampa di tutti i milioni di moduli per le denunce dei redditi, incoraggiando i sentimenti filo-governativi della Confindustria)”. Da considerare che "Tecniche Nuove nel 2014 ha acquistato la divisione Business Media dal Sole 24 Ore.

Questa era erede della Gpp che stampava una serie di giornali specialistici ed ha sempre accumulato perdite. Secondo il giornalista azionista Nicola Borzi il Sole avrebbe perso 75 milioni di euro. Per questo Borzi ha chiesto al collegio sindacale di appurare il “perché Gpp sia stata ceduta gratis e con dote a Tecniche Nuove rimettendoci un’altra decina di milioni, quando un altro gruppo (Edra Lswr) aveva fatto una proposta più conveniente”.

Boccia ha precisato che attualmente Tecniche Nuove non stampa più al Sole 24 Ore. Insomma “prima le decine di riviste Gpp erano stampate dal Sole oggi non più”.

Franco Moscetti, nuov Ad

(Franco Moscetti, designato quale nuovo Ad)

Benito Benedini

Si sussurra di strane manovre attorno alla società Di Source. “Del Torchio – si legge sul Fatto – prima di essere convinto a togliere il disturbo aveva accertato che il denaro che Di Source versava al Sole 24 Ore per gli abbonamenti venduti da Londra di fatto tornava indietro attraverso un giro di fatture”. L'editorialista del Sole Luigi Zingales "ha chiesto al presidente Carlo Robiglio se sa di chi è la società che vendeva gli abbonamenti digitali. Robigno ha detto che lo ignora". Risulta sia controllata dalla società UK Bedford Nominees. Forse "un giorno - sostiene Meletti - l'ex presidente Benito Benedini e l'ex amministratore delegato Donatella Treu spiegheranno chi e perchè ebbe l'idea di far vendere gli abbonamenti digitali a una sconosciuta società inglese".

Roberto Napoletano

Boccia difende il direttore sfiduciato del giornale, scelto nel marzo 2011 dal presidente Confindustria di allora, Emma Marcegaglia. Molti attaccano Napoletano e Nicolò Dubini, del Cda (non confermato), ha proposto di licenziarlo accampando alcune ragioni: prima di tutto le perdite emerse, poi il danno reputazionale, quindi la sfiducia della redazione e la questione della scrittura privata illecita su cui sta indagando la Consob.

Insomma secondo il Fatto Quotidiano all’interno di Confindustria aleggerebbero “ricatti incrociati” e per questo, “al capezzale del Sole, non si vuole gente senza segreti come Del Torchio e Dubini”.

 

di I.D.   
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