Generali, Del Vecchio dichiara apertamente volontà di salire

Milano, 24 ott. (askanews) - Dopo mesi e mesi di shopping a suon di piccole quote per volta, Leonardo Del Vecchio dichiara ora apertamente la volontà di salire "in maniera consistente" nel capitale di Generali attraverso la sua finanziaria Delfin. L'imprenditore che ha fondato il colosso Luxottica ha tenuto a far sapere che quello in Generali "è per Delfin un investimento finanziario a lungo termine, particolarmente interessante ai prezzi attuali e pertanto destinato a salire in maniera consistente".A favorire gli acquisti, non solo di Del Vecchio ma anche del costruttore ed editore romano Francesco Gaetano Caltagirone, i prezzi da "saldi" in Borsa determinati dai ribassi dei mercati. In questo estivo ottobre 2018, l'attivismo di Delfin sui titoli del Leone si è infatti particolarmente scaldato, con gli ultimi acquisti effettuati il 19 (1,09 mln di azioni al prezzo medio di 13,88 euro) e il 22 ottobre (560 mila azioni al prezzo medio di 14,14 euro).
E così vale anche per Caltagirone, che dopo quelle della settimana precedente ha effettuato altre operazioni aggiungendo in portafoglio a Fincal, una delle sue finanziare, quasi 1,4 milioni di titoli al prezzo medio di 14,47 euro il 22 ottobre e circa 29 mila azioni al prezzo medio di 13,98 euro il 19 ottobre.La partecipazione di Del Vecchio in Generali si attesta dunque ora a circa il 3,43% e quella di Caltagirone a circa il 4,5%. Con Mediobanca al 13% (ma intenzionata a scendere al 10% nel 2019) e la Edizione Holding dei Benetton al 3,04% (che secondo rumors tempo fa pareva pronta a salire fino al 5%) la pattuglia dei quattro maggiori soci italiani del Leone stabili (nei fatti) detiene complessivamente il 24,05%.Una somma che arriva al 25,75% se si comprende anche la quota in mano al gruppo De Agostini, ferma all'1,7%. Il gruppo De Agostini, presente peraltro nel capitale dal Leone dal lontano dicembre 2006, non sembrerebbe intenzionato a salire e in epoche recenti ha sempre dichiarato di considerare come "finanziaria" la partecipazione nel Leone e quindi semmai disponibile alla vendita se dovesse servire per liberare risorse.Le manovre nell'azionariato di Generali - che il 21 novembre 2018 presenterà a Milano il nuovo piano industriale a firma dell'Ad Philippe Donnet - si intensificano anche in vista della scadenza del prossimo aprile, quando l'assemblea dovrà rinnovare l'intero cda. In ballo c'è almeno un cambio al vertice, quello alla presidenza. Salvo modifiche dello statuto al momento non nell'aria, il mandato di Gabriele Galateri di Genola non potrà infatti essere rinnovato, dato che l'attuale presidente avrà 72 anni, superando così i 70 anni massimi previsti attualmente per la carica. (segue).