Controlli per il latte della 3A di Arborea: mangime alle aflatossine, "carico subito bloccato dall'azienda"
Il latte contaminato "non entrato in commercio". Controlli della Asl in molte aziende, la farina di mais era stata importata dall'estero
Vanno avanti i controlli del Servizio di Igiene degli Alimenti della Asl 5 di Oristano avviati venerdì sera dopo il blocco, alle porte dello stabilimento della 3A di Arborea, di 30 mila litri di latte bovino contaminati dalla pericola aflatossina M1. Il rigidissimo sistema di controlli della Cooperativa di Arborea ha, infatti, accertato - come anticipato dai quotidiani sardi - la tossicità del latte prima ancora che fosse scaricato dalle autocisterne e neanche una goccia di quei 30 mila litri di latte è entrata in produzione. Nessun allarme, quindi, per i consumatori, ma sono subito scattate le procedure per scoprire come e perché sia potuto accadere che il latte prodotto da una cinquantina di allevamenti, distribuiti tra Arborea e il resto dell'Isola, sia stato contaminato da queste aflatossine.
Sotto accusa sono le farine di mais, provenienti in gran parte dall'estero, utilizzate per l'alimentazione del bestiame, ma solo gli esami che saranno svolti dagli Istituti zooprofilattici potranno confermare il sospetto. Si tratta, in particolare, di capire se le partite di farina di mais erano contaminate all'origine o se lo sviluppo delle tossine sia avvenuto in un momento successivo, per esempio a causa di una cattiva conservazione nei silos.
I primi controlli, comunque, hanno già permesso di ridurre a una quindicina gli allevamenti ancora sotto osservazione per i quali è scattato il blocco del conferimento. La 3A di Arborea lavora circa l'80% del latte bovino prodotto in Sardegna e raccoglie la produzione di 240 allevamenti che ogni giorno conferiscono oltre 500 mila litri di latte per un totale annuo di 190 milioni di litri.
Cosa sono le aflatossine?
Le aflatossine sono molto pericolose per la salute umana. Sono delle sostanze prodotte dal metabolismo di alcuni funghi che si sviluppano su vegetali come cereali, granaglie, spezie e semi oleosi. Le cause possono essere diverse: dal gran caldo alla scarsa piovosità, passando per l'irrigazione non appropriata. Se ingerite in quantità, le aflatossine possono causare iperplasia dei condotti biliari, emorragia del tratto gastro intestinale e dei reni. Inoltre sono sostanze cancerogene. Per questi motivi l'intervento della Asl è stato immediato e, in via cautelativa, ha prodotto il controllo di numerose aziende.