L’eredità di Alberto Sordi alla Fondazione che porta il suo nome. Respinto il sequestro sul patrimonio
La Villa a Caracalla, dove l’attore ha trascorso tutta la vita, verrà trasformata in un museo. I parenti dell'attore: sulla nullità del testamento di Aurelia il giudice non si è ancora pronunciato

Il sogno di Alberto Sordi, morto il 24 febbraio del 2003, all’età di 83 anni, diventa finalmente realtà. La Villa a Caracalla, dove l’attore ha trascorso tutta la vita, verrà trasformata in un museo a lui dedicato. Il Tribunale, a 14 anni dalla sua scomparsa, ha infatti deciso di affidare l’intero patrimonio alla Fondazione Alberto Sordi, presieduta da Italo Ormanni. Il giudice civile, Luigi D’Alessandro, ha respinto con un’ordinanza il ricorso d’urgenza dei quaranta eredi di Sordi, intenzionati ad ottenere il sequestro giudiziario della casa.
La Villa a Caracalla verrà trasformata in museo
“Il magistrato - ha evidenziato sulle pagine del Corriere l’avvocato Felice d’Alfonso del Sordo, legale della Fondazione Alberto Sordi - ha individuato la questione ed ha sciolto la riserva elegantemente con argomentazioni di puro diritto”. I ricorrenti hanno puntato sulla nullità del testamento della sorella di Albertone, Aurelia Sordi, e sul presupposto che l’anziana signora, al momento della redazione dell’atto, non fosse più in grado di intendere o volere. “Molti aspiranti eredi - ha voluto precisare ancora il legale - non hanno documentato nemmeno di essere tali”. “La storia del testamento di Aurelia così come ricostruita da voci interne alla Fondazione, cui la donna destinò l’intero patrimonio ereditato dal fratello Alberto - si legge sul quotidiano - raccontano di un documento scritto con estrema perizia, seppure con l’aiuto di professionisti esperti del settore. E inoltre sottolineano come Aurelia - deceduta il 12 ottobre del 2012 - non abbia mai dilapidato il patrimonio che anzi dalla morte di Sordi sarebbe cresciuto in modo considerevole”. Stando a quanto specificato dall’avvocato il sequestro “era inammissibile”. Gli aspiranti eredi, prosegue del Sordo “non hanno in particolare chiesto la proprietà dei beni che pertanto non sono sequestrabili. I ricorrenti non avevano diritto a proporre il ricorso. La Fondanzione Alberto Sordi ha già iniziato le pratiche per avviare dei progetti che potrebbero prendere il via già a maggio.
La replica dei parenti: "La causa di merito è in corso"
L'avvocato Andrea Maria Azzaro legale di Igor Righetti, parente di Alberto Sordi, precisa che "i parenti che hanno impugnato il testamento avevano chiesto nell'ottobre 2015 al Tribunale la nomina di un custode che gestisse in modo corretto i beni ereditari oggetto della causa per l'annullamento del testamento. Con la decisione del 21.2.17 il Tribunale di Roma, senza entrare in alcun modo nel merito della vicenda, ha dichiarato inammissibile il ricorso per sequestro, sostenendo che l'annullamento del testamento non comporta l'immediata restituzione dei beni, per cui non è possibile nominare un custode. Tuttavia, essendo emersi nel corso del giudizio sul sequestro una serie di condotte della Fondazione che ad avviso dei parenti sono censurabili e giustificavano la nomina di un custode, essi si riservano di interpellare i soggetti con cui la Fondazione ha rapporti per avvertirli della opportunità di evitare atti dispositivi del patrimonio e, in particolare, della Villa. Infatti, la causa di merito è in corso e il giudice ha disposto la perizia sulla incapacità di intendere e volere della Sordiquando ha fatto il testamento, accogliendo al richiesta in tal senso della difesa dei parenti. Ove fosse annullato il testamento i parenti diverrebbero eredi per legge e tutti i beni ereditari dovranno essere loro restituiti, così che essi potranno, come più volte dichiarato, destinarli a perpetuare la memoria del famoso parente anche attraverso un Museo".