Rai, il nuovo programma di Walter Veltroni costerà un milione di euro a puntata
Tra i programmi più costosi della tv di Stato nel 2016, Sanremo al primo posto, con un costo a puntata di 3 milioni e 46.400 euro
Aveva cominciato Luigi Gubitosi a tagliare del 20 per cento i compensi dei collaboratori esterni, ma la Policy rigorista è andata avanti anche con Antonio Campo Dall'Orto che sta particolarmente attento in questa fase ai conti della Rai. Ebbene, se la legge è uguale per tutti la politica di restrizione si dovrebbe adattare pure alle produzioni esterne come quella dell'ex segretario dei Ds Walter Veltroni che esordisce il 15 ottobre su Rai 1 con una delle idee storiche di Carlo Verdelli sia quando era direttore del Sette del Corriere della sera sia all'epoca di Vanity fair: Le 10 cose più belle, una sorta di Questionario di Proust molto in voga nel concept di taglio radicale e (forse) chic. In verità i costi della operazione sembrano già troppo alti con appalto alla produzione Magnolia di cui erano soci fondatori Giorgio Gori sindaco renziano di Bergamo (dopo essere stato per anni alla Corte del Biscione come direttore di Canale 5) e l'attuale capo di Rai 2 Ilaria Dallatana.
Veltroni quanto mi costi
Più di un milione a puntata, per un totale che supera i 4 per sole 8 ore di messa in onda. È il costo stimato dal leghista Jonny Crosio del varietà “Le dieci cose più belle” che ha come ideatore appunto Veltroni e come conduttore l'emergente Federico Russo già a La prova del cuoco l'anno scorso con Antonella Clerici ex marito (in ottimi rapporti ) della bellissima conduttrice del tg5 Simona Branchetti assai apprezzata dalle parti del Giglio magico professionalmente parlando, of course.
Interrogazione alla Vigilanza Rai
Federico Russo sarà dunque al timone con Flavio Insinna mentre guest star potrebbe essere Antonella Clerici nota in viale Mazzini per la rete trasversale di rapporti. Ma il prime time parte con qualche nuvola. Infatti, nelle prossime ore il Carroccio interrogherà la Vigilanza Rai per avere le cifre ufficiali, e segnala che il produttore esterno del progetto è quella Magnolia che nel 2001 è stata fondata dall’attuale sindaco di Bergamo, Giorgio Gori del Pd. Da anni il primo cittadino bergamasco non c’entra più nulla con la società che si occupa di tv, ma per i leghisti ci sono abbastanza ingredienti per scatenare la polemica. Anche perché – attacca il senatore Crosio – Veltroni è «ex segretario Pd, nonché ex sindaco di Roma, nonché vicepresidente del Consiglio durante il governo Prodi, nonché ex parlamentare del Pci dal 1987, già dirigente della Federazione giovanile comunista» e grazie al programma di Rai 1 «avrà a disposizione un pubblico che lo ascolterà in quanto autore, ma lo identificherà come chiaro esponente politico». Viale Mazzini, incalzato dalle richieste ufficiali, potrebbe esprimersi entro la settimana.
I più cari
Rumors parlamentari giurano che perfino tra i democratici le cifre de Le dieci cose più belle hanno creato malumori, esplosi già nel giugno scorso. Crosio parla con precisione di 1.063.475 euro a puntata. Tra i programmi più costosi della tv di Stato nel 2016 Sanremo al primo posto, con un costo a puntata di 3 milioni e 46.400 euro. Al secondo ecco la serata di Capodanno (la messa in onda peserà per circa 1 milione e 800mila), al terzo Stanotte al museo: 1,6 milioni.
E chi merita l'aumento non lo ottiene
Il programma firmato Veltroni è in settima posizione, con un costo al minuto di 8.862 euro rispetto ai 15.232 dell’esoso festival della musica italiana. Più a buon mercato de Le dieci cose più belle, ci sono Ballando con le stelle, The voice of Italy e il Concerto del Primo maggio. Ora bisognerebbe spiegare ai cittadini perché all'autore di un programma di musica viene negato un aumento di 20 euro a puntata (180 il cachet) nonostante gli ascolti dello stesso superino le 100 mila teste (parliamo di un canale digitale.Rai) mentre le maxi produzioni imperano anche quando non portano visibile valore aggiunto. L'autore interpellato da Tiscali.it che chiede di restare anonimo ha tutti i titoli per svolgere questa attivita: laurea competenza specifica ed un curriculum di tutto rispetto oltre a molte pubblicazioni. Malgrado ciò essendo lui una "piccola pedina" di un grande gioco deve accontentarsi di restare ai margini. Giusto secondo voi?
Allarme ascolti
Intanto, ai piani alti di viale Mazzini, secondo quanto ci riferisce uno dei consiglieri, è scattato l'allarme rosso su alcuni programmi. Politics ieri ha racimolato il 2 e mezzo per cento contro il 7 di Floris sulla 7 mentre Sunday Tabloid domenica scorsa non ha raggiunto neppure il 3 per cento. Ma è tempo di analisi perfino per la prima parte della Vita in diretta che nonostante il garbo e la bravura della moglie di Giorgio Gori, Cristina Parodi e del.collega Marco Liorni non riesce ad ingranare restando ben sotto la media di rete.Andrea Fabiano il giovane direttore è al lavoro per trovare un nuovo format o per far fare una svolta a quella fascia con altri temi. Insomma tutti lavorano ma i risultati non sempre arrivano. Come mai? Incapacità sfortuna o volontà di sbagliare?