Gravidanza eterologa da un ovulo congelato da dieci anni: il record arriva dal Sant'Orsola di Bologna
Primo caso in Italia ottenuto da ovocita donato. Dopo due anni dalla caduta del divieto, le donne incinta sono in tutto sei

Una gravidanza da ovocita (donato) congelato da dieci anni. E' questo il risultato più eclatante illustrato dalla dottoressa Eleonora Porcu, direttrice del Centro di procreazione medicalmente assistita del S. Orsola di Bologna, nell'attività di fecondazione eterologa avviato dall'ospedale subito dopo l'abbattimento del divieto imposto dalla legge 40/2002. Un risultato senza precedenti, in Italia sicuramente, ma forse anche nel mondo. L'attività di Pma da gameti donati condotta fino ad oggi, porta a bilancio anche altre sei gravidanze, due gemellari, con donazioni di gameti volontarie e gratuite.
Dal 2014, da quando cioè è stata avviata l'eterologa, spiega Porcu, per reperire ovociti si è ricorso anche a ovuli congelati dopo fecondazioni omologhe. "In letteratura ci sono gravidanze da ovociti congelati da 10 anni, ma per fecondazioni omologhe", ha spiegato la doressa dando la misura del risultato. La gravidanza da ovocita congelato così a lungo - iniziata da circa due mesi - per Porcu è importante perché prova che "è possibile congelare l'ovocita per un tempo così lungo e declinare la tecnica in senso eterologo".
La dottoressa spiega che nel suo Centro si lavora in modo "autarchico", nel senso che ci ci si organizza con le risorse che si hanno in casa. E questo è fatto di un "tesoretto" di ovuli avanzati da fecondazioni omologhe e donati alle donne che per infertilità non possono produrne. "In futuro cercheremo anche di acquisire gameti dall'estero, ma per ora questo è il modo peculiare e innovativo del nostro lavoro", ha detto, spiegando poi che il parametro fondamentale che determina il successo della fecondazione e poi dell'impianto è la "compatibilità". Cioè: la possibilità di "allungare i tempi di congelamento degli ovociti aumenta le possibilità di donazione".
A partire dal 2014, il centro bolognese ha aperto alle visite le coppie infertili desiderosse di avere un figlio, privilegiando il reperimento di gameti sulla base della volontarietà e gratuità. Cosa ovviamente limitante, visto che se la donazione del seme maschile è semplice, quella della donna è più complicata, nel senso che oltre a verificare la condizione medica e psicologica, il prelievo degli ovociti avviene dopo una terapia ormonale e attraverso un'operazione in anestesia totale. Oltre questo, ha spiegato Porcu, si è chiesto appunto a donne che avevano congelato i loro ovuli (e ottenuto gravidanze con una fecondazione omologa) di donarli. "Ne sono state contattate un centinaio - ha detto la dottoressa - 14 hanno dato la disponibilità, cinque hanno già superato gli ulteriori screening medici".
Il bilancio delle donazioni dice che cinque donne e quattro uomini hanno già donato. "Ma c'è perfino una sesta donatrice, che aveva già avuto figli con gravidanze spontanee, che ha deciso di sottoporsi al trattamento di stimolazione solo per donare al prossimo". La strada di un'eterologa accessibile e garantita a tutti è ancora lunga, soprattutto se si pensa che all'estero quando alle donatrici non viene dato un compenso vero e proprio, almeno viene garantito un rimborso spese. nell'attesa di altre aperture legislative, i centri italiani possono sempre reperire gli ovociti dalle cliniche spagnole o greche. mentre il centro di Bologna sembra fare di "necessità virtù". E le prime nascite delle sei gravidanze del Sant'Orsola sono attese in primavera.