Ferie donate alla mamma, la piccola Nicole è morta la vigilia di Natale
Grazie alla generosità dei colleghi di lavoro, la bimba di 6 anni affetta da tetraparesi spastica ha esalato l’ultimo respiro tra le braccia dei genitori

Grazie alla generosità dei colleghi di lavoro la piccola Nicole, una bimba di 6 anni affetta da tetraparesi spastica, ha esalato l’ultimo respiro tra le braccia dei genitori che da sempre si prendevano cura di lei.
Ferie donate dai colleghi della mamma
A settembre lo stato di salute della bambina si era aggravato rendendo necessario il ricovero in terapia intensiva a Padova, quando poi era stata dimessa ed era tornata a casa aveva bisogno di assistenza continua. La sua mamma, Michela Lorenin aveva esaurito tutte le ferie, i permessi e il congedo da legge 104. In soccorso della donna sono intervenuti gli operai dell’azienda in cui lavorava – la Brenta Pcm, un’industria di Molvena in provincia di Vicenza che produce stampi per il settore automobilistico – che a metà dicembre hanno deciso di regalare a lei alcuni giorni delle loro ferie sfruttando una norma inserita nel Jobs act.
Dieci mesi per poter accudire la figlia
Un centinaio di dipendenti dell’azienda, nella quale la donna lavora da nove anni, prima come operatore a bordo macchina prima e poi come aiuto magazziniere, hanno regalato – chi ad un giorno, chi addirittura ad una settimana delle proprie ferie – arrivando a donare 198 giorni. Dieci mesi di tempo per stare accanto alla sua bimba senza perdere il posto di lavoro, e ricevendo il regolare stipendio.
Il triste epilogo
“Molti dipendenti li conosco soltanto di vista – aveva spiegato Michela al Corriere veneto la scorsa settimana- eppure hanno saputo fare un gesto di puro altruismo, rinunciando per me a un po’ di tempo che invece avrebbero potuto trascorrere con le loro famiglie. La favola di Nicole e dei lavoratori che hanno rinunciato ai giorni di riposo ha avuto il suo triste epilogo la notte della vigilia di Natale, quando il dono dei colleghi ha solo permesso alla donna di stringere la bambina tra le braccia mentre moriva. La notte tra il giovedì e il venerdì notte la bimba ha avuto l’ennesima crisi e il giorno successivo ha smesso di respirare.