In Nepal emergenza acqua, cibo e ipotermia

Un milione di bambini colpiti: “Ora il dramma è ritrovare le famiglie dei bambini soli, non accompagnati”
Nel Campo di Pronto soccorso appena attrezzato, a pochi km dal Villaggio SOS di Kavre, il team SOS ha dato assistenza sanitaria a 75 feriti. Sono stati accolti i primi 30 bambini non accompagnati. “Il danno a Kathmandu è peggiore di quanto previsto. L’impatto del terremoto va oltre la nostra immaginazione. Vi è un danno inestimabile a edifici antichi, vie, abitazioni. Quasi 25 distretti del Nepal sono colpiti dal terremoto. A causa delle condizioni geografiche e atmosferiche, è molto difficile, in alcune aree, salvare le vittime. Scosse di assestamento frequenti causano panico e la gente si ammassa negli spazi aperti. Si stimano 6,6 milioni di persone colpite dal terremoto. Stiamo cercando di capire come intervenire, prendendo accordi con gli amministratori locali. Accoglieremo i bambini non accompagnati nei nostri Villaggi SOS, dopo le dovute ricerche e analisi. Abbiamo finora aperto 4 nostre strutture alle famiglie vittime del terremoto. Stiamo ultimando i lavori per l’allestimento di uno Spazio a Misura Bambino” - racconta Shubha Murthi, Direttrice internazionale SOS Villaggi dei Bambini Asia.
Il team di SOS Villaggi dei Bambini in Nepal ha formato 4 Squadre di Emergenza SOS, in collaborazione con il Governo e la Croce Rossa, per prestare soccorso nelle zone più colpite.
"Mancano acqua potabile, elettricità, cibo. Vi è ora una crescente paura di epidemie, a causa della battente pioggia e della scarsa igiene. Molti stanno abbandonando Kathmandu e tornando nei loro villaggi. Si teme che le scosse continuino. La gente è davvero molto preoccupata. Non sono sicuro di quello che accadrà. Oltre l'80% degli abitanti di Kathmandu vivono ora all'aperto, per strada, sui campi da calcio. La situazione è veramente tremenda. I negozi sono chiusi. Difficile trovare cibo. Siamo molto fortunati che nessuno dei bambini e ragazzi accolti sia rimasto ferito. Ci stiamo ora concentrando sui bambini e sulle loro famiglie. E’ la valle di Kathmandu la zona più colpita. Stiamo lavorando insieme alla polizia e all’esercito. La distribuzione di acqua e cibo è molto difficile. I bisognosi sono tanti. Ora c’è il problema del freddo e del gelo. Temiamo disordini. Un'altra preoccupazione è per le persone le cui case sono state distrutte. Occorrerà immaginare un piano di sostegno a lungo termine” - racconta Shankar Pradhananga, direttore di SOS Villaggi dei Bambini in Nepal.
In questo momento l’obiettivo è trovare i bambini che sono stati separati dalle loro famiglie. Hanno bisogno di aiuti come protezione, riparo, cibo e cure mediche, ma occorre cercare la loro famiglia. “E’ una fase molto delicata. Si teme il rischio di sfruttamento o di prostituzione minorile. Occorrerà analizzare e studiare attentamente ogni singolo caso affinché i bambini ritornino realmente nella loro famiglie d’origine. Per ora sono 30 i bambini che vivono nel nostro Campo. Stanno ricevendo le cure necessarie e cibo” - conclude Shankar
Questa comunicazione si inserisce nel quadro delle iniziative coordinate da AGIRE - Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze all’interno dell’appello di risposta al Terremoto in Nepal. AGIRE è il coordinamento di 10 tra le più importanti organizzazioni non governative che rispondono in maniera congiunta alle gravi emergenze umanitarie. Maggiori informazioni su www.agire.it”.