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Il consumo di uva può prevenire la malattia di Alzheimer

Mangiare il frutto 2 volte al giorno, per un periodo di almeno 6 mesi, protegge la memoria dagli effetti della patologia

Roberto Zoncadi R.Z.   
Il consumo di uva può prevenire la malattia di Alzheimer

L’insorgenza dell’Alzheimer può essere bloccata grazie ad una piacevole dieta che contempli il consumo di uva due volte al giorno per sei mesi. La scoperta, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Experimental Gerontology, porta la firma di un gruppo di ricercatori dell’University of California che ha condotto una sperimentazione su soggetti che presentavano un segno distintivo dello stadio precoce della malattia. Secondo gli esperti, analizzati i risultati della sperimentazione, una dieta arricchita con l’uva protegge contro il declino dell’attività metabolica. I soggetti che hanno consumato il frutto con regolarità, inoltre, presentavano un aumento del metabolismo in altre aree del cervello correlate con il miglioramento dell’attenzione e prestazioni della memoria di lavoro, rispetto alle persone che non hanno consumato l’uva. “I risultati dello studio suggeriscono che l’assunzione regolare di uva può fornire un effetto protettivo contro il declino precoce associata alla malattia di Alzheimer - spiega il professor Daniel H. Silverman, principale autore della ricerca -. Questo studio pilota contribuisce alla crescente evidenza che supporta il ruolo benefico dell’uva sia neurologico che sulla salute cardiovascolare, tuttavia studi clinici più grandi sono necessari per confermare gli effetti da noi osservati”.

Mangiare il frutto 2 volte al giorno

Nello studio, i soggetti con declino precoce della memoria sono stati selezionati in modo casuale a ricevere polvere d’uva equivalente a solo 2 tazze e ¼ di uva al giorno o placebo, senza polifenoli. La performance cognitiva è stata misurata al basale e 6 mesi più tardi. I cambiamenti nel metabolismo del cervello, valutati da scansioni PET, sono stati misurati al basale e 6 mesi più tardi. Le scansioni PET forniscono un prezioso valore predittivo e diagnostico nella valutazione dei pazienti con sintomi di demenza. I risultati dello studio hanno dimostrato che il consumo di uva conserva l’attività metabolica sana nelle regioni del cervello che sono colpite dalle prime fasi della malattia di Alzheimer e in cui il declino metabolico prende piede. I soggetti che non hanno consumato l’uva hanno mostrato una significativa diminuzione del metabolismo in queste regioni critiche. Inoltre, coloro che hanno consumato diete arricchite di uva hanno mostrato cambiamenti positivi nel metabolismo cerebrale in regioni correlate ai miglioramenti nella conoscenza e prestazioni della memoria di lavoro.

La memoria protetta dai polifenoli

I polifenoli presenti nell’uva, contribuiscono a promuovere l’attività antiossidante e anti-infiammatoria. La ricerca suggerisce che l’uva può contribuire a sostenere la salute del cervello, lavorando in diversi modi: riducendo lo stress ossidativo nel cervello e promuovendo un sano flusso di sangue nel cervello che aiuta a mantenere stabili i livelli di una sostanza chimica cerebrale chiave che promuove la memoria. La malattia di Alzheimer è una malattia del cervello che si traduce in un lento declino della memoria e capacità cognitive.

La situazione in Italia

In Italia si contano circa 600 mila soggetti affetti da questa patologia e, a causa dell'invecchiamento della popolazione, il numero sembra destinato ad aumentare. A livello mondiale si registra un nuovo caso ogni 3,2 secondi. I costi diretti dell'assistenza, nel nostro Paese, ammontano a oltre 11 miliardi di euro, di cui il 73% a carico delle famiglie. L'età media dei malati è di 78,8 anni (era di 77,8 anni nel 2006 e di 73,6 anni nel 1999). Il 72% dei soggetti è rappresentato da pensionati. La causa della malattia di Alzheimer non è ancora del tutto chiaro, ma si pensa che possa essere una combinazione di fattori genetici, ambientali e di stile di vita.

Riferimenti
Roberto Zoncadi R.Z.   
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