Tiscali.it
SEGUICI

Sviluppato in Italia un innovativo vetro che si ripara da solo con l'acqua. Il risultato possibile grazie a un peptide

TiscaliNews   
Foto Ansa
Foto Ansa

Il vetro ha modellato la società umana come pochi altri materiali hanno saputo fare. Fin dalle sue umili origini, quando era composto da semplice sabbia, calcare e carbonato di sodio, ha affascinato per la sua capacità di essere trasformato in oggetti di lusso, spesso finemente lavorati. Tuttavia, l'essenza del vetro risiede non tanto nella sua composizione chimica quanto nello stato di materia che rappresenta, ossia una sostanza che, raffreddata, diventa rigida senza cristallizzarsi. Un team di ricercatori guidato da Finkelstein-Zuta et al ha ora annunciato, attraverso uno studio pubblicato sulle pagine di Nature, di aver sviluppato un nuovo e innovativo vetro che non possiede le sole proprietà ottiche che lo hanno reso indispensabile nella vita di tutti i giorni, ma anche delle capacità adesive e autoriparanti.

La scoperta del vetro peptidico

Il gruppo di ricerca, si legge su Nature ha scoperto che un semplice peptide può interagire in modo disordinato con l'acqua, formando un vetro autoriparante. Questa scoperta rappresenta una svolta significativa nel campo dei materiali sostenibili, offrendo potenziali alternative ai vetri convenzionali che spesso richiedono processi produttivi ad alta intensità energetica. Il vetro peptidico scoperto dai ricercatori di Finkelstein-Zuta et al mostra caratteristiche straordinarie. Non solo mantiene la trasparenza e la resistenza meccanica tipiche del vetro tradizionale, ma presenta anche una peculiarità unica: è in grado di ripararsi da solo. Questa proprietà, detta "autoriparazione", si attiva semplicemente aggiungendo acqua. Il peptide, infatti, riesce a riamalgamarsi e a ricostruire la sua struttura originaria, una caratteristica che potrebbe rivoluzionare numerose applicazioni pratiche.

Implicazioni e applicazioni

La scoperta del vetro peptidico segna un passo avanti importante nella ricerca di materiali più sostenibili, in grado di ridurre l'impatto ambientale. Il fatto che questo vetro possa essere utilizzato anche come rivestimento adesivo amplifica ulteriormente le sue potenziali applicazioni. Immaginate superfici autoriparanti in edifici, schermi di dispositivi elettronici che si riparano da soli e nuovi materiali per l'industria automobilistica capaci di rigenerare le loro superfici danneggiate.

Verso un futuro ancora più sostenibile

Questa scoperta apre nuovi orizzonti anche nell'ambito della chimica dei materiali. La possibilità di creare un vetro partendo da composti organici semplici, come i peptidi, potrebbe portare alla progettazione di nuovi materiali con proprietà personalizzabili, adatti per una vasta gamma di settori industriali e tecnologici. Con il continuo progresso della scienza dei materiali, le implicazioni di queste scoperte potrebbero estendersi ben oltre il vetro stesso, influenzando la maniera in cui concepiamo e utilizziamo i materiali nel futuro. Mentre il vetro peptidico rappresenta già una significativa innovazione, la ricerca continua a esplorare nuovi composti e processi che potrebbero ulteriormente ampliare le possibilità offerte da questi sorprendenti materiali.

Conclusioni

Lo studio condotto da Finkelstein-Zuta et al. è una testimonianza dell'ingegnosità intrinseca nella scienza dei materiali e della chimica. La possibilità di dar vita a un vetro autoriparante da un semplice peptide, attivabile con l'aggiunta di acqua, rappresenta non solo un traguardo scientifico ma anche un passo verso un futuro più sostenibile e tecnologicamente avanzato. La strada è aperta per ulteriori ricerche e innovazioni che potrebbero rivoluzionare la nostra interazione con i materiali nel quotidiano.

Fonte:
Nature

TiscaliNews   
I più recenti
Rappresentazione artistica di una stella di neutroni che “evapora” lentamente tramite una...
Rappresentazione artistica di una stella di neutroni che “evapora” lentamente tramite una...
Porcari (Cern): come la tecnologia quantistica rivoluzionerà il mondo
Porcari (Cern): come la tecnologia quantistica rivoluzionerà il mondo
Carrozza (Cnr): svolta per ricerca con partnership pubblico-privato
Carrozza (Cnr): svolta per ricerca con partnership pubblico-privato
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...