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La roccia più antica della Terra custodita in una pietra lunare

Il frammento recuperato durante la missione Apollo 14 conterrebbe tracce della crosta terrestre vecchie di oltre 4 miliardi di anni

Roberto Zoncadi R.Z.   
La roccia più antica della Terra custodita in una pietra lunare

La storia del nostro Pianeta è per molti aspetti ancora un mistero. Un team di ricercatori del Swedish Museum of Natural History (Nrm), guidato dal professor Jeremy Bellucci, ha però scoperto che in una roccia portata sulla Terra dagli astronauti Alan Shepard, Stuart Roosa ed Edgar Mitchell, della missione Apollo 14, vi sono degli strani frammenti granitici. Secondo gli scienziati i cristalli individuati nella roccia avrebbero proprietà chimiche e fisiche compatibili con le condizioni presenti nella crosta terrestre agli albori del pianeta, ossia ben oltre 4 miliardi di anni fa.

Ora l’equipe di Bellucci è al lavoro per confermare tale ipotesi. La roccia, infatti, potrebbe essere il frammento più antico e prezioso della Terra. Grazie ad esso sarà possibile conoscere la storia evolutiva del nostro mondo e persino dell’intero Sistema Solare. I dati dello studio, pubblicati integralmente sulle pagine della Earth and Planetary Science Letters, descrivono la roccia, catalogata con il numero 14321, di un colore scuro, molto uniforme, e dalle dimensioni di una palla da basket. La sua uniformità cromatica si interrompe soltanto in un punto, ed è stato questo che ha attirato l’attenzione dei ricercatori. La sezione, infatti, risulta essere più chiara e di aspetto molto simile al granito terrestre.

Analizzando il micro-frammento gli scienziati hanno notato che le proprietà chimiche e fisiche degli zirconi ritrovati non sono diverse da quelle delle rocce granitiche terrestri. La conclusione, in attesa di ulteriori conferme, risulta esser pertanto che il frammento si è formato oltre 4 miliardi di anni fa in particolari condizioni ambientali, in sacche magmatiche fredde e ricche di ossigeno, a livelli di pressione pari a quelli che si trovano centinaia di chilometri sotto la superficie lunare.

Riferimenti
Roberto Zoncadi R.Z.   
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