I pianeti gemelli della Terra sono tantissimi, si accende la speranza di trovare vita aliena
Inserendo i dati raccolti anni fa dal telescopio spaziale Kepler e quelli ottenuti dal satellite Gaia dell’Esa in un simulatore gli scienziati hanno potuto stimare che, nella sola Via Lattea, potrebbero esserci fino a 10 miliardi di pianeti con caratteristiche simili a quelle del nostro mondo
C’è vita nell’Universo? La specie umana è la sola ad aver goduto di condizioni tanto rare e perfette da esser riuscita a svilupparsi ed evolversi? L’esplorazione del Cosmo ci costringe a risolvere, nella maggior parte delle volte a distanza, una miriade di enigmi che spesso non hanno o trovano risposta. Ora, un’equipe di scienziati dell'Università Statale della Pennsylvania, che ha collaborato con un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università Brigham Young di Provo, ha fatto sapere di aver condotto una complessa simulazione attraverso la quale è stato possibile calcolare il numero di pianeti con caratteristiche simili a quelle della Terra. Il dato, stando a quanto pubblicato sulle pagine della rivista scientifica The Astronomical Journal, è impressionante.
Soltanto nella nostra galassia, la Via Lattea, vi sarebbero circa 10 miliardi di pianeti gemelli della Terra. Si tratta di un dato puramente probabilistico, ma in qualche modo accende la speranza di trovare in futuro forme di vita più o meno intelligenti. Il risultato, ottenuto incrociando i dati raccolti dal telescopio spaziale Kepler con quelli del satellite Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), è importantissimo, ancor più se si considera che di galassie come la Via Lattea, nell’Universo, ce ne sono miliardi: più di 100 miliardi (nuove ricerche ipotizzano persino un numero più alto di almeno dieci volte). La probabilità di scoprire un giorno una qualche forma di vita aliena, e una nuova “casa” per l’umanità, aumenta dunque sensibilmente.
Cosa si intende per pianeta simile alla Terra
Quando parlano di mondi simili alla Terra gli scienziati intendono quelli di natura rocciosa, non troppo caldi e in grado di ospitare acqua liquida sulla propria superficie. Gli scienziati, coordinati dal professor Eric B. Ford, docente di astrofisica e astro-statistica presso l'ateneo di University Park, ritengono che tra il 20 e il 50 percento delle stelle che vediamo a occhio nudo sia in grado di ospitare pianeti simili al nostro, che orbitano attorno alla propria stella in quella che viene definita “zona abitabile”. Naturalmente questa non è la sola condizione fondamentale. Un mondo, per essere considerato simile alla Terra, deve necessariamente orbitare attorno alla propria stella in un periodo compreso tra 237 e 500 giorni. Inoltre deve avere dimensioni comprese tra il 75 e il 150 per cento di quelle del nostro Pianeta.
La stima è stata fatta per difetto, ma pur volendo essere prudenti i ricercatori ritengono possa esserci un pianeta simile alla Terra ogni stella simile al Sole su sei. Lo studio è importante, anche perché fa una prima scrematura di quei corpi, che da qui ai prossimi anni, dovranno esser meglio osservati dai super telescopi James Webb Space Telescope e Wide Field Infrared Survey Telescope (WFIRST). Questi saranno lanciati nei prossimi anni e avranno il compito di capire quali pianeti dispongono realmente di un'atmosfera ricca di azoto (N2), ossigeno (O2) e anidride carbonica.