Le donne parlano più degli uomini, ma solo tra i 25 e i 65 anni: i risultati di uno studio che farà discutere
Oltre alla differenza tra uomini e donne, la ricerca ha rivelato un dato inaspettato: il numero totale di parole pronunciate ogni giorno sta diminuendo. Se nel 2005 il valore medio era di circa 16.000 parole al giorno, nel 2018 è sceso a 13.000

La "credenza popolare" vuole che le donne siano molto più loquaci degli uomini, un’idea diffusa in molte culture. Tuttavia, studi scientifici passati avevano già messo in dubbio questa visione, dimostrando che uomini e donne pronunciano in media lo stesso numero di parole al giorno. Ora, una nuova ricerca condotta da un team internazionale guidato da Matthias Mehl, professore presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università dell'Arizona (U of A), insieme ai ricercatori Colin Tidwell, Valeria Pfeifer e Alexander Danvers, porta alla luce una sfumatura interessante: le differenze esistono, ma solo in una specifica fase della vita.
Chi parla di più? La variabilità tra uomini e donne
I ricercatori hanno analizzato un vasto campione di conversazioni registrate in diverse fasce d’età, dai bambini agli anziani. I risultati sono sorprendenti: tra i 25 e i 65 anni, le donne pronunciano in media 3.000 parole in più al giorno rispetto agli uomini. Questa differenza, però, non è presente nelle altre fasce d’età, né nell’adolescenza né nella vecchiaia.
Secondo gli scienziati, il motivo potrebbe risiedere nel ruolo sociale e familiare che molte donne assumono in questo periodo della vita. “Le differenze di genere nella cura dei figli e nella gestione familiare potrebbero spiegare questo divario,” spiega il professor Matthias Mehl, autore dello studio. “Se fosse un fattore biologico, ci aspetteremmo di vederlo anche nei giovani adulti, ma così non è”.
Stiamo diventando meno loquaci? Il calo delle parole giornaliere
Oltre alla differenza tra uomini e donne, la ricerca ha rivelato un dato inaspettato: il numero totale di parole pronunciate ogni giorno sta diminuendo. Se nel 2005 il valore medio era di circa 16.000 parole al giorno, nel 2018 è sceso a 13.000.
I motivi di questa tendenza non sono ancora del tutto chiari, ma gli esperti ipotizzano che la crescente diffusione della comunicazione digitale abbia ridotto il bisogno di conversazioni verbali. “Abbiamo osservato una riduzione media di 300 parole all’anno”, afferma Valeria Pfeifer, coautrice dello studio. “Questo potrebbe essere legato all’uso sempre più frequente di messaggi di testo e social media, che stanno progressivamente sostituendo il dialogo faccia a faccia”.
Il ruolo della comunicazione nella salute umana
Al di là della quantità di parole pronunciate, i ricercatori sottolineano che la socializzazione gioca un ruolo cruciale per il benessere psicofisico. Studi precedenti hanno dimostrato che una vita sociale attiva è tanto importante quanto l’esercizio fisico e il sonno per mantenere un buono stato di salute.
Per approfondire questo aspetto, il team di ricerca sta sviluppando un dispositivo innovativo, il “SocialBit”, una sorta di contapassi della comunicazione che misura il tempo speso a conversare senza registrare i contenuti. “Sappiamo quanto dobbiamo dormire e quanto dobbiamo muoverci, ma non abbiamo un parametro chiaro su quanto sia necessario socializzare per stare bene”, conclude Mehl. “Comprendere meglio questo aspetto potrebbe aiutarci a migliorare la salute mentale e fisica delle persone”.
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