Nanoparticelle d’argento da bacche di goji: nuova frontiera nella nanotecnologia verde
Note per i benefici sulla salute, ancor più se consumate fresche, diventano ora protagoniste nella sintesi ecologica di nanoparticelle d’argento con applicazioni antimicrobiche innovative
Le bacche di goji, già celebri per le loro proprietà benefiche, si affermano anche come risorsa innovativa nella bio-nanotecnologia. Secondo uno studio condotto da Kamran Alam della Sapienza di Roma, in collaborazione con ricercatori internazionali, queste bacche possono essere utilizzate per sintetizzare nanoparticelle d’argento (Ag-NP) in modo ecologico. Questo approccio sostenibile promette applicazioni significative nella medicina e nell’agricoltura, con un ridotto impatto ambientale.
Proprietà antimicrobiche delle nanoparticelle d’argento
Le nanoparticelle d’argento, già note per la loro capacità di rompere le membrane cellulari batteriche, hanno mostrato un’azione efficace contro lo Staphylococcus aureus, un batterio gram-positivo responsabile di molte infezioni. La loro produzione, solitamente complessa e chimica, può ora essere semplificata grazie alle bacche di goji, ricche di composti bioattivi naturali che agiscono da agenti riducenti e stabilizzanti.
Un processo semplice ed ecologico
Il team di ricerca ha sviluppato una tecnica innovativa per la sintesi delle Ag-NP. Le bacche di goji, facilmente reperibili nei supermercati già essiccate, vanno macinate e filtrate per ottenere un estratto naturale. A questo estratto si aggiunge nitrato d’argento chimico (AgNO3) per generare nanoparticelle attraverso una reazione di riduzione. La semplicità del processo lo rende ideale anche per applicazioni industriali.
Passaggi della sintesi | Descrizione |
---|---|
Essiccazione e macinazione | Preparazione delle bacche di goji per l’estrazione |
Filtraggio | Ottenimento dell’estratto bioattivo |
Aggiunta di AgNO3 | Reazione chimica per la sintesi delle nanoparticelle |
Test e conferme scientifiche
Attraverso tecniche come la diffrazione dei raggi X, la spettroscopia UV-Vis e l’analisi FT-IR, i ricercatori hanno confermato la presenza di nanoparticelle d’argento. Queste sono state osservate al microscopio e testate per verificarne l’efficacia antimicrobica. I risultati hanno evidenziato prestazioni superiori rispetto ad altre metodologie di sintesi, dimostrando il potenziale di questa tecnica verde.
Verso nuove applicazioni biomediche
Il prossimo passo del team sarà approfondire la tossicità cellulare e la biocompatibilità delle nanoparticelle. Questo studio apre la strada a nuove applicazioni biomediche, contribuendo alla ricerca su materiali sostenibili e innovativi. Come affermato da Alam: “Si tratta di un metodo semplice e diretto, adattabile alle applicazioni industriali senza bisogno di sostanze chimiche aggiuntive”.
Fonte:
AIP Advances