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Creato il fotovoltaico che non teme il maltempo: sfrutta anche la caduta della pioggia

La Cina ancora una volta un passo avanti all’Europa nello sviluppo di sistemi per la produzione di energia dalle fonti rinnovabili

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Creato il fotovoltaico che non teme il maltempo: sfrutta anche la caduta della pioggia

Una nuova generazione di pannelli fotovoltaici farà presto la comparsa sui tetti di milioni di utenti in tutto il mondo. Grazie alle innovative celle solari ibride, sviluppate da un team di ricercatori della Soochow University in Cina, il maltempo non solo non sarà un problema ma diverrà incredibilmente un alleato da sfruttare per produrre ulteriore energia, anche dalla caduta delle gocce di pioggia. La nuova tecnologia, presentata sulle pagine della rivista Acs Nano, potrebbe trovare impiego anche nel settore tessile. Secondo gli scienziati, infatti, le nuove celle solari potrebbero essere perfino tessute per dar vita a cappotti hitech capaci di alimentare smartphone e tablet.

La Cina sviluppa il fotovoltaico del futuro

Le nuove celle sono costituite dall’unione di una cella tradizionale in silicio con un nanogeneratore trasparente in grado di convertire l'energia meccanica della pioggia in elettricità. Il tutto, evidenziano gli scienziati, è possibile sfruttando l'effetto triboelettrico, che determina il trasferimento di cariche elettriche tra due corpi di materiale diverso (di cui almeno uno isolante) quando vengono strofinati fra loro: in pratica è lo stesso fenomeno che fa elettrizzare i capelli quando togliamo un maglione di acrilico, e che ci permette di attirare dei pezzetti di carta con una biro sfregata con un panno.

Utilizzato un solo elettrodo condiviso tra i due dispositivi

In passato diversi gruppi di ricerca avevano già provato a integrare un nanogeneratore triboelettrico (Teng) con una cella solare, ma il team cinese è il primo ad averlo fatto inserendo un elettrodo condiviso tra i due dispositivi, migliorandone design ed efficienza. In particolare, il nanogeneratore costituisce una barriera idrorepellente che protegge la cella solare dall'acqua, mentre la trama disegnata sulla superficie dell'elettrodo permette di sfruttare al massimo la luce solare, riducendone la dispersione sotto forma di riflessi.

In caso di pioggia il fotovoltaico viene escluso

Al momento esiste un problema, che gli ingegneri cinesi stanno comunque tentato di risolvere, e riguarda la stessa condivisione dell'elettrodo tra i due dispositivi. I due sistemi non  possono funzionare in contemporanea quando piove ma il cielo non è coperto tanto da impedire ai raggi solari di irradiare le celle. L’evenienza, fanno comunque notare dalla Soochow University, non è fortunatamente molto frequente.

Riferimenti
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