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Trovato il fossile di un gigantesco uccello preistorico, pesava quasi mezza tonnellata ed era alto poco meno di 4 metri

I resti dell’enorme pennuto, che visse sulla Terra 1,5 / 2 milioni di anni fa, sono stati scoperti in una grotta sulla costa del Mar Nero

Roberto Zoncadi R. Z.   
Trovato il fossile di un gigantesco uccello preistorico, pesava quasi mezza tonnellata ed era alto...

Con un peso di poco inferiore alla mezza tonnellata, e un’altezza di quasi 4 metri, è stato certamente uno degli uccelli più grandi mai apparsi sulla Terra. I resti fossili sono stati scoperti in una grotta situata sulla costa del Mar Nero, conquistando l’attenzione dei paleontologi e la prima pagina del Journal of Vertebrate Paleontology. Il dottor Nikita Zelenkov, autore della scoperta e ricercatore dell'Accademia Russa delle Scienze, si è detto sorpreso. Fino ad oggi, infatti, si riteneva che esemplari così imponenti, dei Pachystruthio dmanisensis, fossero vissuti esclusivamente in Madagascar, Nuova Zelanda e Australia.

Pesava quanto un orso polare maschio adulto

L'enorme uccello preistorico, che pesava quanto un orso polare maschio in età adulta, viveva accanto a carnivori come i ghepardi e le iene giganti e anche alle temibili tigri dai denti a sciabola: da tutti questi predatori si difendeva grazie alla sua incredibile velocità. "Quando ho sentito per la prima volta il peso del femore di questo uccello - ha raccontato Zelenkov - ho pensato fosse un uccello elefante fossile, perché nessun altro uccello di queste dimensioni era mai stato segnalato in Europa. La struttura dell’osso, tuttavia, ha inaspettatamente raccontato una storia diversa". Al momento "non disponiamo di dati sufficienti per dire se fosse o meno imparentato con gli attuali struzzi o altri uccelli”, ha aggiunto il responsabile dello studio.

Scoperto nella rete di grotte di Taurida

Di certo la struttura dell’osso dice che si trattava di un pennuto estremamente veloce, un corridore unico. L'uccello, cacciato dagli ominidi che popolavano la zona, avrebbe raggiunto la regione del Mar Nero attraverso il Caucaso meridionale e la Turchia. "La rete di grotte di Taurida - ha concluso Zelenkov - è stata scoperta solo la scorsa estate, quando sono stati avviati i lavori per la costruzione di una nuova autostrada. Nel sito, l'anno scorso, sono stati riportati alla luce i resti di alcuni mammut e, ma potrebbe esserci molto di più”.

Roberto Zoncadi R. Z.   
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