Tiscali.it
SEGUICI

I 4 campanelli d'allarme dell'Alzheimer: come riconoscere i segnali precoci della malattia decenni prima

Scoprire i segnali precoci dell'Alzheimer e intervenire tempestivamente può proteggere la salute mentale prima che sia troppo tardi. La diagnosi precoce e uno stile di vita sano possono fare la differenza

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
Foto Shutterstock
Foto Shutterstock

Può capitare a chiunque di entrare in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e dimenticare il motivo per cui si è lì. Episodi del genere sono comuni, ma quando si ripetono con maggiore frequenza o si associano ad altri segnali, potrebbe essere necessario prestare maggiore attenzione. Secondo il dottor Daniel Amen, psichiatra e ricercatore della California, l'Alzheimer può manifestarsi decenni prima dell’insorgenza dei sintomi più evidenti, attraverso alcuni segnali precoci che non devono essere sottovalutati. Ecco quali sono.

I 4 campanelli d’allarme dell'Alzheimer

Il dottor Amen, in un video condiviso sui social, ha identificato quattro segnali principali che potrebbero indicare un potenziale rischio di Alzheimer. Ecco quali sono:

  • Peggioramento della memoria negli ultimi 10 anni: Un progressivo declino della memoria rappresenta un segnale da monitorare attentamente. "L'80% delle persone afferma di aver notato un peggioramento della memoria nel corso di 10 anni. Questo dato è significativo, perché c'è una probabilità dell'80% che la situazione continui a peggiorare", afferma il dottor Amen.
  • Scarso giudizio ed elevata impulsività: Decisioni affrettate o poco ponderate possono indicare che "la parte del cervello che supervisiona, ovvero i lobi frontali, sta diminuendo la sua attività, e questo non è un bene", spiega Amen.
  • Bassa soglia di attenzione e facile distrazione: Questo sintomo non va confuso con disturbi come l'ADHD. Si tratta di un peggioramento graduale della capacità di concentrarsi, che può indicare una riduzione delle funzioni cognitive.
  • Cattivo umore o depressione frequente: Sentirsi spesso giù di morale o depressi potrebbe essere più di un semplice malessere passeggero. Secondo Amen, questi stati emotivi possono essere legati a cambiamenti precoci nel cervello.

Fattori di rischio da tenere sotto controllo

Oltre ai sintomi sopra elencati, il dottor Amen evidenzia alcuni comportamenti e condizioni che possono aumentare il rischio di sviluppare l'Alzheimer e altre forme di demenza. Tra questi:

  • Obesità
  • Carenza di energia
  • Disfunzione erettile
  • Insonnia cronica

Intervenire su questi fattori può aiutare a prevenire o ritardare l’insorgenza della malattia, migliorando la qualità della vita.

La situazione in Italia

In Italia, la demenza di Alzheimer colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni, con una stima di circa 500.000 individui affetti dalla malattia. Tuttavia, secondo il Rapporto Mondiale Alzheimer 2019, il numero totale di persone con demenza nel Paese supera 1.241.000.  La prevalenza della malattia aumenta con l'età: nei Paesi industrializzati, circa l'8% degli ultra 65enni è affetto da demenza, percentuale che sale a oltre il 20% dopo gli ottant'anni.  Inoltre, le donne risultano essere più a rischio rispetto agli uomini.

Terapia sperimentale efficace contro l'Alzheimer

Recenti studi hanno esplorato l'uso degli ultrasuoni focalizzati come potenziale trattamento per la malattia di Alzheimer. Questa tecnica non invasiva utilizza onde sonore per aprire temporaneamente la barriera emato-encefalica, permettendo una migliore penetrazione dei farmaci nel cervello. Ad esempio, uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato che l'uso di ultrasuoni focalizzati può facilitare la somministrazione di anticorpi anti-amiloide, portando a una riduzione più rapida delle placche beta-amiloidi, un segno distintivo dell'Alzheimer. Inoltre, ricerche dell'Università del Queensland hanno indicato che l'ultrasuono può migliorare le funzioni cognitive nei disturbi neurodegenerativi senza necessariamente mirare alle placche amiloidi. Questi risultati suggeriscono che la terapia a ultrasuoni potrebbe offrire un nuovo approccio nel trattamento dell'Alzheimer, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per confermarne l'efficacia e la sicurezza.

La prevenzione resta comunque la chiave

Riconoscere i segnali precoci dell’Alzheimer è fondamentale per intervenire tempestivamente. Se uno o più dei sintomi descritti si manifestano, è consigliabile consultare uno specialista per una valutazione approfondita. La diagnosi precoce e uno stile di vita sano possono fare la differenza nel rallentare il declino cognitivo.

Fonte:
4 warning signs that may indicate early Alzheimer's disease

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
I più recenti
Parkinson, scoperto recettore chiave bersaglio per nuove cure
Parkinson, scoperto recettore chiave bersaglio per nuove cure
Diabetologi, 'nel 2050 raddoppio fratture da osteoporosi'
Diabetologi, 'nel 2050 raddoppio fratture da osteoporosi'
Sanità: Usa via dall'Oms, Trump ha firmato ordine esecutivo
Sanità: Usa via dall'Oms, Trump ha firmato ordine esecutivo
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...