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Creata una batteria al diamante che genera energia per millenni e contribuisce a ridurre i rifiuti nucleari

L'innovazione, che arriva dall'Università di Bristol e UKAEA, sarà fondamentale per alimentare dispositivi sulla Terra e nello spazio

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
Foto Shutterstock
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Un team di scienziati dell’Autorità per l’Energia Atomica del Regno Unito (UKAEA) e dell’Università di Bristol ha sviluppato una batteria al diamante unica nel suo genere. Il cuore di questa innovazione è il carbonio-14, un isotopo radioattivo confinato in totale sicurezza all'interno di un diamante. Questa batteria è capace di generare energia a bassa potenza per migliaia di anni, promettendo applicazioni rivoluzionarie.

Energia e gestione dei rifiuti nucleari

Oltre a fornire una fonte energetica a lunghissima durata, la batteria al diamante offre una soluzione innovativa per la gestione dei rifiuti nucleari. Il carbonio-14, ottenuto dai blocchi di grafite utilizzati nelle centrali nucleari a fissione, è una risorsa che il Regno Unito possiede in abbondanza, con circa 95.000 tonnellate di questo materiale. Il processo di estrazione riduce la radioattività dei rifiuti, semplificando il loro stoccaggio e abbattendo i costi.

Applicazioni per la Terra e lo spazio

Le potenziali applicazioni della batteria includono l’alimentazione di tag attivi a radiofrequenza (RF) per identificare e tracciare dispositivi. Questi tag potrebbero essere utilizzati in veicoli spaziali o carichi utili, garantendo un funzionamento continuo per decenni senza necessità di sostituzioni o manutenzione.

Sicurezza garantita dal diamante

Neil Fox, della Scuola di Chimica dell’Università di Bristol, ha spiegato: "Il carbonio-14 è stato scelto come materiale di partenza perché emette una radiazione a corto raggio, che viene rapidamente assorbita da qualsiasi materiale solido. Ciò lo renderebbe pericoloso da ingerire o da toccare a pelle nuda, ma se tenuto al sicuro all'interno del diamante, nessuna radiazione a corto raggio può fuoriuscire". Fox ha poi aggiunto: "In effetti, il diamante è la sostanza più dura conosciuta dall'uomo, non c'è letteralmente nulla che potremmo usare per offrire una maggiore protezione". Questa caratteristica garantisce che la batteria sia non solo efficiente ma anche estremamente sicura per l’uso umano e ambientale.

Una scoperta che guarda al futuro

Questa tecnologia rappresenta un significativo passo avanti non solo nel campo delle batterie di lunga durata, ma anche nella gestione sostenibile dei rifiuti nucleari. Con la possibilità di alimentare dispositivi per millenni e ridurre il carico ambientale dei rifiuti radioattivi, la batteria al diamante apre nuove prospettive per il futuro dell’energia e della tecnologia.

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
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