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L’asteroide Apophis cambia rotta e diventa una minaccia: più probabile che possa colpire la Terra

Astronomi preoccupati. In base ai dati raccolti dalla Nasa crescono esponenzialmente le probabilità di una collisione nel 2068

Roberto Zoncadi R.Z.   
L’asteroide Apophis cambia rotta e diventa una minaccia: più probabile che possa colpire la Terra

Comunità scientifica in fermento per il ritorno di Apophis. Le probabilità che il gigantesco asteroide finisca per colpirci sono infatti alte. Stando a quanto annunciato nel corso della Conferenza sulla Difesa Planetaria, tenutasi a Washington, e a cui prende parte anche l’Agenzia spaziale statunitense (Nasa), l’orbita della roccia spaziale è misteriosamente mutata e i nuovi calcoli non fanno ben sperare. Secondo gli astronomi Apophis potrebbe finire col colpire la Terra nel passaggio previsto per il 2068, con conseguenze a dir poco catastrofiche. L’asteroide, scoperto il ‎19 giugno del 2004, deve il proprio nome all’omonimo antico Dio egizio del male, dell’incarnazione della Tenebra, del Caos e della distruzione. Il gigantesco asteroide sfiorerà il nostro Pianeta il 13 aprile del 2029, e gli scienziati approfitteranno del suo passaggio per carpire quante più informazioni possibili, così da predisporre le eventuali contromisure…

Un cratere di almeno 7 chilometri

Se i calcoli fossero confermati, e per qualche ragione l’asteroide Apophis dovesse effettivamente colpire la superficie terrestre, l’energia risultante dal suo impatto - visto il diametro dell’oggetto, che gli scienziati stimano orientativamente di circa 340 metri - sarebbe superiore ai 2.500 megatoni (equivalenti a 2.500.000 chilotoni). Per fare una proporzione basti dire che l’ordigno atomico sganciato su Hiroshima rilasciò “appena” 15 chilotoni (kT). Apophis minaccia dunque la Terra, e il suo impatto, oltre a generare un cratere del diametro di almeno 7 chilometri, potrebbe causare un numero incalcolabile di vittime, nel raggio di 50 chilometri.

Cresce la preoccupazione

Non mancano tuttavia gli ottimisti, ma i dubbi e le preoccupazioni della comunità scientifica indubbiamente stanno crescendo. “Il passaggio ravvicinato di Apophis, nel 2029 - spiega la scienziata della Nasa Marina Brozović, senza però voler entrare nel merito della discussione sui potenziali rischi per il successivo transito - sarà un’incredibile opportunità per la scienza”. Il 2029 sarà un anno estremamente emozionante, un’opportunità unica per osservare l’asteroide anche a occhio nudo, ma solo in Australia. Allo stato attuale, la probabilità che l’asteroide colpisca la Terra, è pari a 1 su 100.000. Il dato potrebbe apparire irrilevante, ma così non è, e gli stessi scienziati fanno notare che la stessa è decisamente più alta di quanto ipotizzato inizialmente.

Roberto Zoncadi R.Z.   
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