Trapianti senza rigetto, create delle micro-particelle che imitano l’azione dei tumori
Evadono le difese immunitarie e fanno credere al corpo che il nuovo organo sia sempre stato lì

Un’equipe di scienziati dell’University of Pittsburgh ha annunciato di aver creato in laboratorio delle rivoluzionarie micro-particelle anti-rigetto, potenzialmente efficaci nei trapianti di organo. La notizia, pubblicata sulle pagine della rivista Science Advances, precisa che l’intento è quello di voler sfruttare lo stesso trucco grazie al quale i tumori eludono le difese immunitarie. Stando a quanto evidenziato dagli scienziati, le micro-particelle avrebbero il vantaggio di non mettere a rischio la funzione immunitaria del paziente.
Al momento la sperimentazione è stata effettuata esclusivamente su cavie animali. Gli scienziati hanno iniettato le micro-particelle in topolini subito dopo il trapianto di una gamba, e hanno potuto confermare l’assenza di una reazione di rigetto dell’arto, per un tempo equivalente a 30 anni di vita nell'uomo. Le micro-particelle, fanno sapere dall’University of Pittsburgh, rilasciano la “CCL22”, una molecola che tipicamente viene prodotta dalle cellule tumorali e che ha il compito di istruire i linfociti T-Reg (cellule immunitarie) affinché considerino l’organo trapiantato come proprio di chi lo riceve, e dunque scongiurando il rigetto.
Su Science Advances i ricercatori fanno notare che per sortire un effetto anti-rigetto, duraturo nel tempo, è sufficiente sottoporre i pazienti (in questo caso erano topolini) alla somministrazione di 2 singole dosi di micro-particelle. E’ presumibile che la stessa cosa avvenga anche nell’uomo. La conferma dovrà arrivare tuttavia grazie a successivi studi e a una più concreta sperimentazione sull’uomo.