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Essere annientati da un asteroide centinaia di volte meno probabile che esser annientati da una super eruzione vulcanica

Potrebbe esser la causa della prossima apocalisse, ma l’umanità sta sottovalutando il pericolo

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
Foto del Tonga Geological Services
Foto del Tonga Geological Services

La violenta eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha'apai avvenuta lo scorso gennaio a Tonga, nell'Oceano Pacifico meridionale, era l’equivalente “vulcanica” dell’impatto di un grosso asteroide sulla Terra. L’esplosione, la più grande mai registrata da strumenti moderni, ha scagliato in aria rocce e lapilli, e la cenere è caduta a centinaia di chilometri di distanza, colpendo infrastrutture, il comparto agricolo e le produzioni ittiche del regno polinesiano. Nonostante ciò la pericolosità delle eruzioni vulcaniche, centinaia di volte più probabili di una minaccia proveniente dallo spazio, viene ancora oggi sottovalutata. Michael Cassidy, professore di vulcanologia presso l’Università di Birmingham, e la collega Lara Mani, ricercatrice del Center for the Study of Existential Risk dell’Università di Cambridge, hanno di recente realizzato uno studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature. Secondo gli esperti i governi non stanno facendo abbastanza per scongiurare quella che potrebbe essere una apocalisse.

Rischio apocalisse dalle super eruzioni vulcaniche

Oggi le più importanti agenzie spaziali possono contare su fondi milionari che usano per sviluppare sistemi di rilevamento e dispositivi per la difesa planetaria. Ma lo stesso non avviene per le minacce provenienti dal pianeta stesso. I dati rilevati da Cassidy e Mani suggeriscono che la probabilità di un'eruzione di magnitudo 7 o superiore (100 volte superiore a quella generata dal vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha'apai) è di 1 su 6. Eruzioni simili, sottolineano gli scienziati, in passato hanno causato cambiamenti climatici improvvisi e, in diversi casi, il collasso della civiltà.

Il mondo dovrebbe prepararsi a gestire l'emergenza

Non si parla ovviamente di semplici eruzioni vulcaniche ma di eventi tanto violenti da non esser paragonabili a nulla di conosciuto. Stando ai dati riportati da ScienceAlert, che cita i rapporti del Geological Survey statunitense, l’ultima super eruzione è avvenuta all’incirca 22 mila anni fa. Recentemente ci sono state eruzioni violente, ma mai di magnitudo superiore a 7… Per quelli che pensano si possa dormire sereni, le statistiche dicono che una super eruzione di magnitudo 8 (o superiore) si verifica in media una volta ogni 14.300 anni. Ma i calcoli suggeriscono anche che quelle di magnitudo 7 colpiscono il pianeta una volta ogni 625 anni. Come a dire che è il caso di destarsi dal torpore così da iniziare a programmare una possibile azione coordinata, con investimenti su larga scala, per mitigare gli effetti globali delle eruzioni di grande entità.

Servono i satelliti, ma mancano i fondi

Per evitare disastri planetari servono satelliti, perché i classici monitoraggi da terra potrebbero non esser sufficienti. I satelliti, ovviamente, dovrebbero esser dotati di strumentazione specifica che possono esser costruiti soltanto con finanziamenti governativi cospicui. Oltre a monitorare i cambiamenti termici, gassosi e di deformazione, i satelliti dovrebbero fornire i tassi di eruzione di massa in tempo reale, l’altezza del pennacchio e le immagini indispensabili per i soccorsi. A causa dei cambiamenti nella circolazione oceanica e atmosferica, causati dai cambiamenti climatici, un'eruzione di grande magnitudo ai tropici potrebbe causare un raffreddamento incontrollabile (+60 per cento rispetto a quello attuale) La frequenza delle eruzioni potrebbe persino aumentare quando le forze geofisiche sulla superficie del pianeta si sposteranno a causa dello scioglimento dei ghiacci, dei cambiamenti nelle precipitazioni e dell'innalzamento del livello del mare.

Si stima che le perdite finanziarie derivanti da un'eruzione di grande entità possano essere dell'ordine di miliardi di miliardi di dollari, ben oltre quelli causati dalla Pandemia di Covid.

Riferimenti
Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
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