In caduta sulla Terra una vecchia sonda sovietica progettata per Venere: non si disintegrerà nell’atmosfera
Non riuscì mai a raggiungere la destinazione prefissata e ora, a causa dei suoi scudi termici rinforzati, rischia di impattare sul nostro Pianeta
Sono circa un milione i rottami spaziali che orbitano attorno al nostro Pianeta. Pezzi di vecchie navicelle, sezioni di razzi e persino satelliti, in alcuni casi ancora operativi e in altri non più funzionanti. Nel corso degli ultimi 50 anni le varie agenzie spaziali, bramose di esser le prime a conquistare lo spazio, ne hanno mandato in orbita centinaia, e ora il mondo ne è circondato. Uno di questi rottami, la quasi integra Kosmos 482, progettata dagli scienziati dell’allora Unione Sovietica, rischia ora di caderci sulla testa.
Sonda sovietica in caduta libera
Lanciata nel 1972, con l’obiettivo di conquistare il suolo di Venere, la sonda non riuscì mai ad allontanarsi dall’orbita terrestre. Il rottame, ormai senza controllo, è un osservato speciale da circa 8 anni, ma ora gli esperti lanciano l’allarme, perché impatterà sul nostro Pianeta entro la fine dell’anno (inizialmente si riteneva che il suo rientro potesse avvenire tra il 2023 e il 2025). Notizie del genere, solitamente, non destano preoccupazione. L’ingresso nella densa atmosfera terrestre, infatti, è solitamente in grado di proteggerci dalla minaccia di piccoli asteroidi, come anche dai più voluminosi rottami spaziali… ma non in questo caso.
E' dotata di scudi termici particolari
La Kosmos 482 è una sonda molto speciale, dotata di uno scudo termico progettato per l'ingresso nell’atmosfera venusiana, decisamente più ostile di quella terrestre. La sonda, inoltre, benché elettronicamente “morta”, è equipaggiata con alcuni paracadute pensati automatici, capaci di "ammorbidire" l'impatto con il suolo.
Agenzie in allerta
La sonda, con un peso in origine di quasi 1200 chilogrammi - il modulo più pesante rimasto alla deriva pesa circa 500 chilogrammi - è dunque destinata a impattare sul nostro Pianeta. Al momento gli scienziati non sono in grado di elaborare un’ipotesi sul luogo dello schianto, né tanto meno predire quando ciò avverrà. Il timore è che la sonda possa schiantarsi su un centro abitato, ma le probabilità che un evento del genere possa verificarsi sono scarse.