L’Europa alla conquista della Luna, a breve basi permanenti sulla superficie
Servono idee innovative per trasformare minerali lunari in risorse da utilizzare in situ. Nuovo contratto per ArianeGroup per una missione entro il 2025
Le agenzie spaziali di tutto il mondo stanno lavorando senza sosta per conquistare ancora una volta la Luna. Il nostro satellite, infatti, sarà fondamentale per l’avvio delle future missioni spaziali che mirano a conquistare a loro volta altri pianeti del nostro Sistema Solare. Stati Uniti e Cina sono naturalmente in testa alla "carovana", ma presto saranno raggiunte da altri Paesi. E l’Europa non intende restare a guardare. L’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha recentemente pubblicato il bando Metalysis-ESA Grand Challenge, che prevede un premio di 500mila euro, aperto a tutte le aziende del Vecchio Continente che abbiano delle idee innovative capaci di velocizzare lo sbarco dell’uomo sulla Luna e la costruzione di basi lunari, anche attraverso l’utilizzo della stampa tridimensionale, a partire dai materiali presenti sulla Luna, come la regolite.
Prima una stazione orbitante attorno alla Luna
“In questo momento - spiega l’astronauta Samantha Cristoforetti, in un’intervista rilasciata a Marianna Monte di Deabyday.tv - c'è una grande attenzione verso la Luna come prossima grande sfida. Prima ci concentreremo sullo spazio attorno alla Luna, la prima cosa che faremo è costruire una stazione orbitante attorno a quest'ultima, la Lunar orbital platform-gateway, progetto a cui sto lavorando ora. Poi partiranno missioni sulla superficie, prima robotiche, poi umane. Anche se per queste ultime ci vorrà un po' di tempo, forse 10 anni. Adesso l'approccio è decisamente low cost”.
Saranno utilizzati i minerali presenti in situ
Tornando alla regolite, minerale abbondante sulla Luna, sarà fondamentale per la conquista dello spazio. Questo minerale, infatti, può essere sfruttato per ricavare acqua e ossigeno, indispensabile per un insediamento permanente dell’uomo nello spazio. Anche il carburante andrà prodotto sulla superficie della Luna, e sarà uno degli elementi chiave per le ormai prossime missioni di esplorazione spaziale. Gli astronauti che operano attualmente a bordo della Stazione Spaziale Internazionale si affidano per ora ad acqua, ossigeno e propellente che arriva dalla Terra. Una tale metodica, evidenziano ormai molteplici studi scientifici, risulterebbe insostenibile qualora un avamposto umano - o più avamposti - dovesse sorgere stabilmente sulla superficie del nostro satellite.
Porte aperte a imprenditori e start-up
E a lungo termine, le risorse presenti nello spazio, potrebbero essere persino trasportate sulla Terra. Oltre alla regolite, infatti, sulla Luna vi sono molti altri minerali. Quelli più abbondanti sono il plagioclasio (formula Ca2Al2Si2O8), il pirosseno [(Ca,Mg,Fe)2Si2O6], l’olivina (Mg,Fe)2SiO4 e l’ilmenite FeTiO3. Di recente sono stati trovati anche tre minerali piuttosto rari: l'Armalcolite, la Tranquillityite, la pyroxferroite. Il primo deve il suo nome alle prime lettere dei nomi di Armstrong, Aldrin e Collins, i primi tre astronauti a raggiungere la Luna.
Come accedere al bando
L'iniziativa Esa Grand Challenge fa parte dell'impegno dell'Agenzia Spazio 4.0 per le competizioni che creano nuovi imprenditori europei e start-up basate sull'innovazione. I settori chiave della competizione includono la metallurgia, la lavorazione chimica e l'estrazione mineraria. I concorrenti dovranno ideare sistemi basati sul processo inventato dalla compagnia britannica Metalysis Metalysis nel South Yorkshire, che in 10 anni ha sviluppato una tecnica che converte gli ossidi e i minerali raffinati direttamente in polveri di leghe metalliche utilizzate nella stampa 3D per l'industria aerospaziale, automobilistica e manifatturiera. Il progetto dell’Agenzia Spaziale Europea, che per il momento non prevede l’invio di un equipaggio umano sulla Luna, ha già conquistato l’attenzione di moltissime aziende. Tra queste spicca la compagnia francese ArianeGroup che ha già firmato un contratto di un anno e che avrà il compito di studiare la possibilità di preparare una missione scientifica entro il 2025.