La “foto impossibile” del buco nero? E’ la chiave per studiare i misteri dell'Universo
Si tratta dell’immagine astronomica del secolo, che conferma la teoria di Einstein
La prima immagine di un buco nero realizzata dalla rete di telescopi Event Horizon Telescope apre possibilità enormi agli studiosi, la cosiddetta “foto impossibile”, già considerata l’immagine del secolo, è la chiave per studiare i misteri dell'Universo. Ma a cosa serve? E’ una fotografia fine a se stessa o porterà la scienza a nuove sfide? Una risposta l’ha voluta dare Nicolò D'Amico, presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). "La teoria di Einstein sta superando tutti i test più stringenti – ha spiegato D’Amico - e questo è estremamente importante perché è la teoria che governa l'evoluzione dell'Universo". I buchi neri "sono oggetti estremamente interessanti da studiare, io mi aspetto che adesso gli esperti di questi aspetti dell'astrofisica che sono molto dettagliati vorranno provare a misurare la simmetria sferica perché questo ha implicazioni sulla metrica dello spazio tempo nei dintorni di un buco nero, l'orizzonte degli eventi, che si riflette sulla teoria della relatività generale. Sicuramente si potrà continuare con le esposizioni più lunghe per questo soggetto, per continuare a studiarne un po' meglio i dettagli e ritorneremo a cercare di fotografare il buco nero che riteniamo ci sia al centro della nostra galassia, che è più leggero più piccolo però più vicino, ha concluso”. Ora, sfruttando l’esperienza maturata con lo studio del buco nero Virgin A*, si potrà dare il via ad altre analisi. “Ci sono altre galassie vicine - conclude il presidente dell’Inaf - dove cominceremo a fare queste foto per cominciare a fare una casistica e studiare nell'insieme questa popolazione di oggetti".
Il merito di questo primo importantissimo passo è di una giovane studentessa del Massachussetts Institute of Technology (Mit). Katie Bouman, appena 29enne, è infatti l’ideatrice dell’algoritmo fondamentale per la cattura dell'immagine. Ma lei, da sola, probabilmente, non avrebbe potuto fare molto, e lo ammette. "Nessuno di noi avrebbe potuto farlo da solo - spiega -. Ci siamo riusciti grazie al contributo di tante persone diverse con percorsi diversi”. La giovane scienziata ha postato la sua immagine su Facebook, mentre osservava per la prima volta la “foto impossibile”. Per lei sono arrivati migliaia di messaggi di congratulazioni.
“Sono felice che finalmente potremo condividere ciò per cui abbiamo lavorato l'anno scorso! L'immagine mostrata è la combinazione di immagini prodotte con più metodi. Nessuno algoritmo o persona ha creato questa immagine che ha richiesto il sorprendente talento di un team di scienziati di tutto il mondo”. Per catturare l'immagine infatti sono stati utilizzati telescopi piazzati in località che vanno dall'Antartide al Cile e un team di oltre 200 scienziati. La foto senza precedenti è il risultato del progetto internazionale Event Horizon Telescope (Eht), al quale l’Italia ha partecipato con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).