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Tumori e recidive potranno essere fermati da batteri trasformati in vaccini personalizzati: lo studio

Nuovo approccio testato sui topi. Risultati sembrano essere incoraggianti. Presto la sperimentazione sull’uomo

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Tumori e recidive potranno essere fermati da batteri trasformati in vaccini personalizzati: lo studio

Un team di ricercatori della Columbia University di New York ha sviluppato una nuova strategia che utilizza batteri modificati geneticamente per creare vaccini personalizzati contro il cancro. Secondo i risultati pubblicati su Nature, questa tecnologia innovativa rappresenta un importante passo avanti nel campo dell'immunoterapia. I batteri probiotici sono stati ingegnerizzati per "istruire" il sistema immunitario a identificare e distruggere le cellule tumorali, potenzialmente aprendo la strada a nuovi vaccini anticancro personalizzati, capaci di colpire sia i tumori primari che le metastasi. La tecnologia sembra promettente anche nella prevenzione delle recidive.

Lo studio

Gli esperimenti sono stati condotti su modelli murini affetti da cancro al colon retto e melanoma. I risultati hanno dimostrato che il vaccino batterico non solo è in grado di attivare una potente risposta immunitaria contro i tumori, ma lo fa senza danneggiare i tessuti sani. Rispetto ai vaccini tradizionali a base di peptidi, questo nuovo approccio ha mostrato un'efficacia superiore, specialmente nei tumori solidi avanzati, difficili da trattare con altre immunoterapie. I ricercatori sono ottimisti sulla possibilità di portare presto questa tecnologia alla sperimentazione clinica sugli esseri umani.

Batteri nel trattamento del cancro

L'uso dei batteri per combattere il cancro non è una novità. Già a fine XIX secolo, il chirurgo William Coley osservò regressioni tumorali in pazienti trattati con infezioni batteriche. Oggi, alcuni batteri vengono ancora utilizzati, ad esempio, per trattare il cancro alla vescica in fase iniziale. I ricercatori sanno che certi batteri possono colonizzare i tumori, prosperare in ambienti a basso contenuto di ossigeno e indurre risposte immunitarie locali. Questo li rende una base ideale per sviluppare nuove terapie mirate contro il cancro.

Come funziona

Il nuovo sistema si basa su un ceppo probiotico di E. coli modificato geneticamente per produrre proteine chiamate neoantigeni, che insegnano al sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Nei test sui topi, questi vaccini batterici hanno dimostrato di reclutare un ampio spettro di cellule immunitarie, attivando efficacemente il sistema immunitario contro i tumori e prevenendo la loro ricrescita, suggerendo che potrebbero essere utilizzati anche per prevenire le recidive nei pazienti umani.

Applicazioni future

Il processo per personalizzare questi vaccini sarebbe relativamente rapido. Dopo aver sequenziato il tumore di un paziente e identificato i suoi neoantigeni unici, i batteri possono essere ingegnerizzati per produrre queste proteine e altre molecole immunomodulatrici. Iniettati nel paziente, i batteri si dirigerebbero verso i tumori, consegnando costantemente il loro "carico terapeutico". I ricercatori sono ora impegnati a ottimizzare ulteriormente la sicurezza di questo approccio, con l'obiettivo di avviare test clinici.

Fonti:

bioRxiv

​Columbia Engineering

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