Casi di tubercolosi in aumento tra i bambini: i dati che preoccupano
Il nuovo rapporto Ecdc-Oms lancia l’allarme. Boom di contagi tra gli under 15. Il vademecum Tbc: che cosa devono sapere i genitori

Dopo il calo osservato nel 2020 a causa della pandemia, la tubercolosi torna a crescere in Europa, con un aumento preoccupante tra i minori. Nel 2023, nei Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo, sono stati segnalati 39.000 casi di Tbc, circa mille in più rispetto al 2022. La vera emergenza, però, riguarda i più giovani: 1.689 bambini e ragazzi sotto i 15 anni hanno contratto la malattia, rappresentando il 4,3% del totale. In Italia, la situazione generale rimane stabile con circa 2.600 casi complessivi e 300 decessi. Ma tra i più piccoli l’incremento è netto: 144 bambini sotto i 15 anni hanno ricevuto una diagnosi di Tbc, quasi il doppio rispetto agli 78 casi registrati nel 2022.
Il rapporto Ecdc-Oms: progressi fragili nella lotta alla Tbc
I dati arrivano dal nuovo ‘Tuberculosis surveillance and monitoring report 2025’, frutto della collaborazione tra l’Ecdc (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) e l’Oms Europa. Il documento fotografa una realtà in cui gli indicatori restano migliori rispetto al 2019, ma la tendenza al miglioramento si è rallentata.
Secondo il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Henri P. Kluge, “Sconfiggere la Tbc non è un sogno, è una scelta. Purtroppo, l’attuale onere della Tbc e il preoccupante aumento dei bambini affetti ci ricordano che i progressi contro questa malattia prevenibile e curabile restano fragili”.
Più morti, più resistenza: le sfide ancora aperte
Oltre alla crescita dei casi, anche la mortalità è in lieve aumento: nel 2023 sono stati 3.600 i decessi per Tbc nei Paesi Ue/See, contro i 3.500 dell’anno precedente. Restano gravi le difficoltà legate all’antibiotico-resistenza, un fenomeno che continua a ostacolare le cure e che secondo il rapporto non mostra segni di riduzione significativi.
Allarmante anche il dato relativo alla coinfezione con HIV: circa il 15% dei pazienti affetti da Tbc in Europa è positivo anche al virus dell’immunodeficienza umana, una percentuale che rimane stabilmente alta.
La situazione italiana riflette quella europea
In Italia, il numero complessivo di casi resta pressoché invariato, ma l’impennata tra i bambini solleva interrogativi sulla prevenzione e la diagnosi precoce. I 144 contagi registrati nel 2023 tra gli under 15 rappresentano un aumento del 84% rispetto al 2022, un dato che richiede particolare attenzione da parte delle autorità sanitarie.
Nonostante gli sforzi, la lotta alla Tbc richiede nuove strategie, soprattutto nei gruppi più vulnerabili, e un rafforzamento dei programmi di screening, diagnosi e trattamento precoce.