I traumi cranici possono attivare virus che scatenano Alzheimer e altre malattie neurodegenerative
Gli sport da contatto come la boxe sotto accusa. I traumi risvegliano virus dormienti presenti nel cervello
Gli sport da contatto come boxe, arti marziali miste e football americano tornano sotto i riflettori per i rischi legati ai traumi cranici. Una nuova ricerca, condotta da Tufts e Oxford University, ha rivelato che colpi ripetuti alla testa possono attivare virus latenti nel cervello, come l'herpes simplex (HSV-1), innescando processi neurodegenerativi.
Il modello cerebrale: uno strumento per capire di più
Per indagare il legame tra traumi cranici e neurodegenerazione i ricercatori hanno utilizzato un modello cerebrale avanzato. Questo sistema replica l'ambiente del cervello umano, completo di neuroni, assoni e cellule gliali. In alcuni modelli erano presenti virus latenti come l'HSV-1. Dopo simulazioni di concussioni, i ricercatori hanno osservato la riattivazione del virus e la comparsa di marcatori caratteristici dell'Alzheimer, tra cui placche amiloidi, infiammazioni e danni neuronali.
I risultati della ricerca: gli effetti dei colpi ripetuti
I traumi cranici ripetuti hanno mostrato un effetto aggravato sul modello cerebrale infetto da HSV-1, con segni evidenti di neurodegenerazione. I modelli non infetti, invece, hanno manifestato soltanto infiammazioni lievi. "Questi risultati sono un forte indicatore che le concussioni potrebbero scatenare la riattivazione di infezioni latenti nel cervello", ha detto Dana Cairns, ricercatrice presso Tufts University e autrice principale dello studio.
Implicazioni terapeutiche: la prevenzione con farmaci antivirali
Questa scoperta solleva la possibilità di intervenire con farmaci antivirali o antinfiammatori subito dopo un trauma cranico per prevenire la riattivazione di virus come l'HSV-1. "Le terapie preventive potrebbero rappresentare un passo avanti per ridurre il rischio di malattie neurodegenerative," ha spiegato Cairns.
Impatti globali del trauma cranico
I traumi cranici non riguardano solo gli atleti: circa 69 milioni di persone ne sono colpite ogni anno in tutto il mondo, con costi economici che superano i 400 miliardi di dollari. "La nostra ricerca è un passo avanti nel comprendere i meccanismi che collegano lesioni cerebrali e malattie neurodegenerative", ha concluso David Kaplan della Tufts University.
Fonte:
Science Signaling