Amianto nei cosmetici a base di talco, la Fda corre ai ripari: test obbligatori su tutti i prodotti
La nuova norma punta a proteggere i consumatori dai rischi dell’amianto nei cosmetici. Johnson & Johnson e altre aziende da tempo sotto i riflettori per contaminazioni pericolose
Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (FDA) ha proposto una nuova norma per obbligare i produttori di cosmetici contenenti talco a eseguire test standardizzati per rilevare la presenza di amianto, una sostanza cancerogena. Questa iniziativa, sostenuta dalla Modernization of Cosmetics Regulation Act del 2022 (MoCRA), mira a ridurre i rischi di esposizione all’amianto, una contaminazione che negli anni ha destato allarme per i gravi effetti sulla salute, inclusi tumori ai polmoni e alle ovaie. Secondo il rapporto della FDA, le aziende dovranno analizzare ogni lotto di prodotto utilizzando tecniche di microscopia avanzata come la microscopia a luce polarizzata (PLM) e la microscopia elettronica a trasmissione (TEM). I prodotti non conformi saranno classificati come adulterati ai sensi del Federal Food, Drug, and Cosmetic Act (FD&C Act).
L’amianto nei cosmetici: un problema di lunga data
L’amianto, una fibra minerale naturale, è un contaminante che può essere presente nel talco, un ingrediente comunemente usato nei cosmetici. Sebbene il talco stesso sia sicuro, la contaminazione con amianto rappresenta un rischio serio per la salute pubblica. La FDA sottolinea che “non esiste un livello sicuro di esposizione all’amianto”, motivo per cui questa norma mira a proteggere i consumatori.
Negli ultimi anni, il problema ha attirato l’attenzione del pubblico a causa delle controversie legali che coinvolgono grandi aziende come Johnson & Johnson. L’azienda sta affrontando oltre 62.000 cause legali in cui i ricorrenti sostengono che i prodotti a base di talco siano stati la causa di gravi malattie, tra cui il cancro. Nonostante Johnson & Johnson abbia sempre difeso la sicurezza dei suoi prodotti, l’azienda ha recentemente accettato di pagare 10 miliardi di dollari per risolvere le controversie attraverso un accordo fallimentare.
Le nuove tecniche di test richieste dalla FDA
La proposta della FDA prevede l’adozione di metodi avanzati per garantire la sicurezza dei prodotti cosmetici:
- Microscopia a luce polarizzata (PLM): questa tecnica permette di identificare le fibre di amianto grazie alle loro caratteristiche ottiche uniche
- Microscopia elettronica a trasmissione (TEM): consente di analizzare campioni con un livello di dettaglio microscopico, utile per individuare contaminazioni invisibili ad altri strumenti
I produttori dovranno testare ogni lotto di prodotti finiti o delle materie prime contenenti talco. Inoltre, potranno utilizzare certificati di analisi forniti dai fornitori, ma solo se verificheranno regolarmente l’affidabilità di tali certificati.
Conseguenze legali per i produttori non conformi
La mancata adozione dei test richiesti o l’assenza di registri adeguati comporterà la classificazione dei cosmetici come adulterati ai sensi del FD&C Act. In particolare:
- I prodotti contaminati da amianto saranno considerati adulterati e ritirati dal mercato
- I produttori non conformi rischieranno sanzioni economiche e danni reputazionali
Benefici attesi dalla nuova norma
Oltre a migliorare la sicurezza dei prodotti cosmetici, la norma potrebbe portare a una diminuzione dei richiami di prodotti e dei costi associati. La FDA invita il pubblico e l’industria a commentare la proposta entro 90 giorni dalla pubblicazione ufficiale. I commenti possono essere inviati tramite il sito Regulations.gov, utilizzando il numero di protocollo FDA-2023-N-4225.
La situazione in Europa
In Europa e in Italia, la sicurezza dei cosmetici è regolamentata da normative rigorose che pongono l'accento sulla protezione dei consumatori. Il Regolamento (CE) n. 1223/2009, applicabile in tutti gli Stati membri dell'Unione Europea, stabilisce standard severi per gli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici, incluso il talco. Questo regolamento vieta tassativamente l'uso di amianto in qualsiasi prodotto cosmetico, classificandolo come una sostanza cancerogena. Inoltre, obbliga i produttori a garantire la sicurezza dei loro prodotti tramite un dossier di sicurezza (Product Information File, PIF), che include un’analisi dettagliata della purezza degli ingredienti. È responsabilità del produttore assicurare che le materie prime utilizzate siano prive di amianto, basandosi su analisi fornite dai fornitori. Tuttavia, non esiste una normativa che obblighi a utilizzare metodi di microscopia standardizzati per rilevare l’amianto, come quelli proposti dalla FDA.
In Italia controlli sulla sicurezza dei cosmetici sono rafforzati
In Italia, i controlli sulla sicurezza dei cosmetici sono rafforzati dal ruolo attivo del Ministero della Salute e dei NAS, che eseguono ispezioni periodiche sui prodotti immessi sul mercato. Inoltre, molte aziende italiane scelgono di ottenere certificazioni volontarie, come COSMOS per i cosmetici biologici, che richiedono verifiche aggiuntive sugli ingredienti. Sebbene i controlli europei siano efficaci, l’introduzione di test obbligatori standardizzati, simili a quelli proposti negli Stati Uniti, potrebbe ulteriormente migliorare la trasparenza e aumentare la fiducia dei consumatori. Questa differenza tra Europa e USA evidenzia approcci complementari: da un lato, il divieto assoluto e la responsabilità diretta dei produttori, dall’altro, la standardizzazione dei metodi di test come ulteriore garanzia di sicurezza.
Fonte:
FDA
Health Day