Svolta nella cura del tumore alla prostata: arriva in Italia la prima terapia con radioligandi
Il trattamento, innovativo, abbassa del 40% il rischio di morte e del 60% la progressione del tumore alla prostata metastatico

A partire da febbraio 2025, in Italia è disponibile una nuova opzione terapeutica per i pazienti con tumore alla prostata avanzato resistente alla castrazione. La terapia, chiamata Lutetium (177Lu) vipivotide tetraxetan, nota commercialmente come PLUVICTO, è stata approvata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e resa rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale.
Questa innovazione si basa su una tecnologia avanzata di radioligandi, che utilizza un radioisotopo per mirare e distruggere selettivamente le cellule tumorali. Il trattamento si è dimostrato altamente efficace nello studio clinico di fase III "VISION", riducendo il rischio di morte del 40% e il rischio di progressione del tumore del 60% rispetto alle terapie standard.
Come funziona la terapia a radioligandi?
PLUVICTO utilizza una combinazione di due elementi fondamentali:
- Un radionuclide terapeutico, il Lutezio-177, che emette radiazioni beta per distruggere le cellule tumorali
- Un ligando con affinità per il PSMA, l’antigene di membrana specifico della prostata, presente sulle cellule tumorali
Quando il ligando si lega alle cellule malate, il Lutezio-177 si attiva e rilascia radiazioni in modo mirato, colpendo solo le cellule cancerogene senza danneggiare i tessuti sani circostanti.
"Questa terapia rappresenta una grande innovazione, poiché non solo attacca le cellule tumorali, ma grazie alla tecnologia PET (tomografia a emissione di positroni) può essere utilizzata anche a scopo diagnostico", spiegano gli esperti.
I risultati dello studio clinico "VISION"
Lo studio clinico che ha portato all’approvazione di PLUVICTO ha coinvolto due gruppi di pazienti affetti da tumore alla prostata metastatico resistente alla castrazione:
- Un gruppo trattato con la terapia standard, che prevedeva farmaci inibitori del recettore degli androgeni e chemioterapia con taxani
- Un gruppo trattato con la stessa terapia standard più PLUVICTO
I risultati hanno dimostrato un netto miglioramento della sopravvivenza e una riduzione della progressione del tumore nei pazienti che hanno ricevuto la terapia con radioligandi:
- -40% di rischio di morte rispetto al gruppo trattato con la sola terapia standard
- -60% di rischio di progressione radiografica della malattia.
Alla luce di questi dati, l’AIFA ha deciso di rendere il trattamento accessibile e rimborsabile per i pazienti italiani affetti da questa forma avanzata di tumore.
Una speranza per migliaia di pazienti in Italia
Il tumore alla prostata è una delle neoplasie più comuni nel nostro Paese. Secondo il rapporto "I numeri del cancro in Italia" dell'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), ogni anno vengono diagnosticati circa 40.000 nuovi casi, rendendolo il terzo tumore più diffuso, dopo quello al seno e al colon-retto.
In circa 7.000 pazienti, la diagnosi avviene quando la malattia è già in fase avanzata con metastasi, rendendo più difficili le possibilità di cura. PLUVICTO offre una nuova speranza per coloro che non rispondono più alle terapie ormonali tradizionali.
Oltre la terapia: un’arma anche per la diagnosi
Un altro grande vantaggio della terapia con radioligandi è la sua duplice funzione terapeutica e diagnostica. Poiché il ligando si lega in modo specifico al PSMA, è possibile rilevare la diffusione del tumore con tecniche di imaging avanzate, come la tomografia a emissione di positroni (PET).
Grazie a questa caratteristica, la nuova terapia permette ai medici non solo di trattare il tumore, ma anche di monitorarne la progressione e l’efficacia del trattamento in tempo reale.
Un nuovo capitolo nella lotta al tumore alla prostata
PLUVICTO rappresenta un passo avanti significativo nella cura del carcinoma prostatico metastatico, unendo l’efficacia delle radiazioni mirate con un approccio altamente selettivo che limita gli effetti collaterali.
Gli esperti sottolineano che l’approvazione di questa terapia in Italia potrebbe cambiare radicalmente il trattamento della malattia, aprendo la strada a ulteriori innovazioni nel campo della medicina nucleare e della terapia personalizzata per il cancro.
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