Tiscali.it
SEGUICI

Troppe TC, fino al 5% dei tumori annui legati alla radiologia. La situazione in Italia

I raggi ionizzanti delle TC potrebbero provocare oltre 100.000 nuovi tumori l’anno soltanto negli Usa. I più vulnerabili? Neonati e bambini

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
Esame Tac - Foto Shutterstock
Esame Tac - Foto Shutterstock

Un nuovo studio condotto dalla University of California di San Francisco (UCSF), pubblicato il 14 aprile su JAMA Internal Medicine, ha stimato che le radiazioni emesse dalla tomografia computerizzata (TC), conosciuta più comunemente come TAC (Tomografia Assiale Computerizzata), potrebbero essere responsabili fino al 5% dei casi di cancro diagnosticati ogni anno. Solo nel 2023, i 93 milioni di esami TC effettuati negli Stati Uniti potrebbero aver causato quasi 103.000 tumori: un numero tre o quattro volte superiore alle precedenti stime.

La professoressa Rebecca Smith-Bindman, radiologa UCSF e prima autrice della ricerca, ha affermato: “La TC può salvare vite, ma i suoi potenziali danni vengono spesso ignorati”. Ha inoltre aggiunto: “Se le pratiche attuali non cambieranno, molti tumori potrebbero verificarsi in futuro. I nostri dati mettono la TC sullo stesso piano di altri importanti fattori di rischio, come l’alcol o l’obesità”. Ridurre il numero degli esami e la dose per ciascuno di essi, secondo Smith-Bindman, “potrebbe salvare vite”.

TC sempre più diffuse, anche in assenza di sintomi preoccupanti

La tomografia computerizzata è oggi uno strumento irrinunciabile per la diagnosi di moltissime patologie. Tuttavia, il suo utilizzo è in costante aumento: negli Stati Uniti, dal 2007 a oggi, gli esami TC sono cresciuti del 30%.

Lo studio UCSF ha preso in esame 93 milioni di TC effettuate nel 2023 su 61,5 milioni di pazienti. L’utilizzo è maggiore nelle fasce d’età più avanzate, con un picco tra i 60 e i 69 anni. I bambini rappresentano il 4,2% del totale, ma i neonati sono i più vulnerabili, poiché la loro esposizione si traduce in un rischio fino a 10 volte superiore rispetto alla media. Gli esami eseguiti nell’ultimo anno di vita sono stati esclusi dallo studio, perché poco rilevanti ai fini di un’analisi sui tumori futuri.

I tumori associati alla TC: i dati dello studio UCSF

Secondo i dati, le fasce d’età più colpite sono quelle comprese tra i 50 e i 59 anni, con 10.400 tumori previsti nelle donne e 9.300 negli uomini. Le neoplasie più comuni legate alla TAC, negli adulti, sono tumori del polmone, del colon, della vescica, della mammella e leucemie. Nei bambini, i più frequenti sono tiroide, polmone e seno.

Gli esami più critici nei piccoli pazienti sono quelli alla testa, mentre negli adulti le TC all’addome e al bacino risultano associate alla maggior parte dei casi tumorali stimati. Il rischio cresce ulteriormente nei pazienti sottoposti a più esami o esami con dosi elevate di radiazioni.

Quando le TC sono inutili: il problema dell’eccesso

I ricercatori hanno rilevato un uso eccessivo della TC in contesti clinici non necessari, come nel caso di infezioni respiratorie alte o cefalee senza sintomi d’allarme.

“Attualmente c’è un’inaccettabile variabilità nelle dosi utilizzate, e alcuni pazienti ricevono quantità eccessive di radiazioni”, ha dichiarato Smith-Bindman. Lo studio raccomanda una valutazione più rigorosa dell’indicazione clinica per ogni esame, e l’adozione sistematica di dosi ridotte quando possibile.

TC in Italia: troppi esami e macchinari obsoleti

Anche in Italia la situazione merita attenzione. Secondo i dati disponibili, si eseguono ogni anno circa 7 milioni di esami TC, ovvero più di 19.000 al giorno. Il nostro Paese è quinto in Europa per numero di macchine installate, ma molte di queste sono obsolete: il 36% ha più di dieci anni di utilizzo, con differenze di emissione di radiazioni anche fino all’80% in più rispetto agli apparecchi moderni.

Il rischio legato all’esposizione non è quindi trascurabile. Tuttavia, l’Italia si è dotata di linee guida nazionali ed europee, come i Livelli Diagnostici di Riferimento (LDR), che aiutano a monitorare e ridurre le dosi nei pazienti, specialmente in età pediatrica. La presenza di protocolli più rigidi rispetto ad altri Paesi, in particolare sugli esami ripetuti o inutili, rappresenta un argine importante. Tuttavia, servono investimenti per il rinnovo tecnologico e una formazione continua per gli operatori, affinché l’uso della TC resti sicuro e giustificato.

Famiglie e medici: più informazione sui rischi pediatrici

Malini Mahendra, co-autrice dello studio e specialista in Terapia Intensiva Pediatrica alla UCSF, ha evidenziato quanto sia importante coinvolgere le famiglie in scelte informate. “Pochi pazienti e familiari vengono informati sui rischi oncologici delle TC pediatriche”, ha affermato.

“Ci auguriamo che i risultati del nostro studio aiutino i medici a quantificare e comunicare meglio questi rischi, promuovendo decisioni più consapevoli nel rapporto rischio-beneficio”, ha aggiunto.

La TC resta uno strumento diagnostico prezioso

Nonostante i rischi legati all’esposizione alle radiazioni, è importante ricordare che la TC è uno strumento diagnostico salvavita, in grado di individuare tempestivamente tumori, emorragie, infezioni e patologie potenzialmente gravi.

Quando prescritta in modo appropriato e con dosi calibrate secondo i protocolli clinici, la tomografia computerizzata offre informazioni insostituibili che possono guidare cure tempestive e interventi salvifici. I rischi evidenziati dagli studi non devono scoraggiare i pazienti, ma semmai incoraggiarli a rivolgersi a strutture qualificate, dove l’uso della TC è regolato da criteri di appropriatezza, sicurezza e aggiornamento tecnologico.

Come in ogni atto medico, il bilancio tra benefici e rischi deve essere valutato con attenzione e personalizzato. Un dialogo aperto tra medico e paziente è lo strumento più efficace per decidere con consapevolezza.

Fonte:

AMA Internal Medicine

 

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
I più recenti
Salute, Lorenzo Menicanti: Irccs Policlinico San Donato, ospedale del cuore tra i primi in Europa
Salute, Lorenzo Menicanti: Irccs Policlinico San Donato, ospedale del cuore tra i primi in Europa
Gezim operaio colpito da Sla, i colleghi gli donano le ferie
Gezim operaio colpito da Sla, i colleghi gli donano le ferie
Salute, Lorenzo Menicanti: Irccs Policlinico San Donato, ospedale del cuore tra i primi in Europa
Salute, Lorenzo Menicanti: Irccs Policlinico San Donato, ospedale del cuore tra i primi in Europa
Salute, Lorenzo Menicanti: Irccs Policlinico San Donato, ospedale del cuore tra i primi in Europa
Salute, Lorenzo Menicanti: Irccs Policlinico San Donato, ospedale del cuore tra i primi in Europa
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...