Svolta nella cura del Parkinson: a Padova la terapia è "adattiva". Come funziona
Si tratta di una tecnologia in grado di adattarsi in tempo reale all’attività cerebrale del singolo paziente, offrendo una terapia estremamente personalizzata e potenzialmente più efficace rispetto ai metodi tradizionali.
L’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova si conferma all’avanguardia nella ricerca neurologica, diventando uno dei primi centri in Italia ad adottare un innovativo sistema di stimolazione cerebrale profonda per il trattamento del morbo di Parkinson. Si tratta di una tecnologia in grado di adattarsi in tempo reale all’attività cerebrale del singolo paziente, offrendo una terapia estremamente personalizzata e potenzialmente più efficace rispetto ai metodi tradizionali.
Una tecnologia rivoluzionaria firmata Medtronic
Il sistema, recentemente approvato e sviluppato da Medtronic, multinazionale statunitense leader nella tecnologia sanitaria, rappresenta una vera e propria svolta. È il primo dispositivo in grado di monitorare l’attività elettrica cerebrale e regolare automaticamente l’intensità e la direzione della stimolazione, intervenendo solo dove necessario. Questo approccio su misura permette una maggiore precisione nella cura e una riduzione degli effetti collaterali, oltre a un impatto positivo sulla qualità della vita dei pazienti.
Angelo Antonini (Padova): “Una terapia più accurata e personalizzata”
"Abbiamo recentemente introdotto questa tecnologia nella nostra pratica clinica e i risultati sono già molto promettenti", spiega Angelo Antonini, responsabile dell’Unità Parkinson dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova. "Questo sistema consente di registrare l’attività delle cellule cerebrali e di identificare con precisione le aree maggiormente alterate dalla malattia, per poi indirizzare lì la stimolazione. È un cambiamento rivoluzionario".
Stimolazione su misura: elettrodi intelligenti e risparmio energetico
Il nuovo sistema utilizza elettrodi intelligenti in grado di "leggere" i segnali elettrici del cervello e di attivarsi solo quando e dove necessario. "La stimolazione – prosegue Antonini – è mirata sui gruppi cellulari con maggior disfunzione e può essere regolata in modo dinamico, adattandosi alle esigenze individuali del paziente. Inoltre, questo approccio consente anche di ottimizzare il consumo energetico, prolungando la durata della batteria del pacemaker impiantato".
Parkinson in Italia: colpiti oltre 300 mila pazienti
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce circa 300 mila persone in Italia, con un impatto devastante sulla qualità della vita. L’introduzione di terapie più precise e personalizzate rappresenta un passo fondamentale nella gestione della patologia. “Secondo i primi feedback dei pazienti che hanno già ricevuto l’impianto – conclude Antonini – i benefici sono superiori rispetto ai trattamenti precedenti, con miglioramenti evidenti anche nelle funzioni motorie e nella stabilità del tono dell’umore”.