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Nuove speranze contro l’epatite C: sviluppato un vaccino innovativo che blocca il virus

Il trattamento, efficace contro più ceppi del virus, utilizza nanoparticelle per stimolare una risposta immunitaria mirata e ampiamente neutralizzante

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
Foto Shutterstock
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L’epatite C (HCV) continua a rappresentare una delle maggiori sfide per la salute pubblica globale. Si stima che circa 58 milioni di persone vivano con un’infezione cronica, mentre ogni anno si contano 290.000 decessi causati da complicazioni come cirrosi epatica e carcinoma epatocellulare. Nonostante i successi dei trattamenti antivirali, che oggi raggiungono tassi di guarigione vicini al 100%, la prevenzione tramite un vaccino efficace rimane essenziale per eliminare l’HCV su scala globale. Un recente studio pubblicato su Nature Catalysis segna un importante passo avanti, aprendo nuove prospettive nello sviluppo di vaccini grazie a un approccio rivoluzionario.

Perché un vaccino per l’HCV è indispensabile

I trattamenti disponibili per l’epatite C, sebbene efficaci, presentano due grandi limiti: costi elevati e necessità di una diagnosi tempestiva. Poiché l’HCV è spesso asintomatico nelle fasi iniziali, molti pazienti non sanno di essere infetti fino a quando non si manifestano complicazioni. Inoltre, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno si verificano circa 1,5 milioni di nuove infezioni, rendendo improbabile raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione entro il 2030 senza un vaccino. Il principale ostacolo allo sviluppo di un vaccino risiede nella straordinaria diversità genetica dell’HCV, che comprende almeno otto genotipi con numerose sottocategorie. Questa variabilità, unita alla capacità del virus di sfuggire al sistema immunitario, ha causato il fallimento di molti tentativi precedenti di sviluppare un vaccino efficace.

Un approccio rivoluzionario

Un team internazionale di scienziati ha sviluppato un metodo innovativo per progettare un vaccino contro l’HCV. La loro strategia si basa sull’utilizzo di immunogeni mirati agli epitopi, ovvero quelle porzioni del virus riconosciute dal sistema immunitario. Gli epitopi selezionati derivano dalle glicoproteine E1 ed E2, fondamentali per l’ingresso del virus nelle cellule umane. “La nostra ricerca mira a superare le sfide poste dalla diversità genetica e dall’evasione immunitaria del virus”, ha spiegato il Professor Krey, uno degli autori principali dello studio. Gli epitopi sono stati trasferiti su nanoparticelle sintetiche, progettate per imitare la struttura del virus e stimolare una risposta immunitaria efficace.

Come funziona il vaccino?

Il vaccino mira a stimolare la produzione di anticorpi neutralizzanti ampiamente reattivi (bnAbs), capaci di riconoscere e bloccare un’ampia gamma di varianti genetiche dell’HCV. In modelli murini con anticorpi umani, i ricercatori hanno osservato una risposta immunitaria robusta: gli anticorpi generati sono stati in grado di neutralizzare quattro ceppi di HCV geneticamente diversi. “La nostra strategia di immunogeni focalizzati rappresenta una soluzione versatile per sviluppare vaccini contro virus difficili come l’HCV”, ha aggiunto il Dottor Kumar Nagarathinam, autore principale dello studio.

Risultati promettenti

I risultati dello studio hanno evidenziato tre aspetti cruciali:

  • Gli epitopi selezionati per il vaccino stimolano una risposta immunitaria ampia e mirata.
  • Le nanoparticelle utilizzate stabilizzano gli epitopi, prevenendo variazioni strutturali che spesso rendono inefficaci i vaccini.
  • Gli anticorpi indotti dal vaccino sono capaci di neutralizzare ceppi di HCV notoriamente resistenti agli attacchi del sistema immunitario.

Prospettive future: oltre l’HCV

Questa ricerca rappresenta un importante passo avanti, ma il team sottolinea che il lavoro non è ancora concluso. “I risultati ottenuti offrono una solida base per ulteriori sviluppi, ma sarà necessario ottimizzare ulteriormente gli immunogeni per aumentare la loro efficacia”, ha dichiarato il team di ricerca. Questa tecnologia potrebbe avere implicazioni più ampie, applicandosi anche ad altri virus con sfide simili, come l’HIV o il virus respiratorio sinciziale (RSV). Inoltre, il vaccino proposto potrebbe essere integrato in strategie prime-boost, combinando immunogeni focalizzati con piattaforme innovative come i vaccini mRNA.

Il vaccino sperimentale annunciato rappresenta una pietra miliare nella lotta contro questa devastante malattia. Se gli studi clinici sugli esseri umani confermeranno i risultati preliminari, questa scoperta potrebbe non solo contribuire all’eliminazione dell’HCV, ma anche aprire la strada a una nuova generazione di vaccini. “Questa ricerca dimostra che possiamo progettare vaccini mirati per affrontare virus complessi. Il nostro approccio potrebbe trasformare non solo la lotta contro l’HCV, ma l’intero campo dello sviluppo di vaccini”, ha concluso il Professor Krey.

Fonte:
Science

PubMed

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