Da inutile erbaccia a pianta capace di bloccare le cellule del cancro al seno: la scoperta che accende la speranza
Uno studio condotto da un team di scienziati londinesi ha permesso di scoprire le incredibili proprietà della Arabidopsis thaliana, più comunemente nota come “arabetta comune”

L’Arabidopsis thaliana, nota come “arabetta comune”, stupisce ancora il mondo della scienza. La pianta, benché studiata da tempo immemore, ed esser considerata nonostante tutto una sorta di erbaccia, potrebbe avere l’incredibile capacità di arrestare la crescita delle cellule del cancro al seno. Lo hanno scoperto degli scienziati britannici, che hanno visto pubblicare il proprio studio sulle pagine della rivista scientifica New Phytologist e anche su Forbes.
I ricercatori, la professoressa Alessandra Devoto della Royal Holloway (Università di Londra), e i colleghi Amanda Harvey della Brunel University di Londra e il professor Nicholas Smirnoff dell’Università di Exeter, hanno inizialmente trattato le foglie della pianta - originaria dell’Europa e dell’Asia - con l’ormone vegetale jasmonate, presente nel gelsomino e noto per esser in grado di aumentare la risposta delle piante allo stress. Successivamente hanno estratto il principio attivo presente nelle foglie di “arabetta comune” e lo hanno messo a contatto con cellule di cancro al seno.
I risultati sono stati "rapidi" e inaspettati
Le cellule tumorali hanno smesso di crescere. La professoressa Devoto e i colleghi hanno inoltre appurato che le cellule sane non venivano interessate dall’azione del principio attivo estratto dalle foglie dell’arabidopsis thaliana. E non è un dettaglio di poco conto, ci tengono ad evidenziare i ricercatori. Questo potrebbe offrire alle pazienti oncologiche la possibilità di recuperare molto più velocemente, e senza effetti collaterali.
“Sono davvero entusiasta di aver scoperto l’incredibile impatto che questa pianta senza pretese ha sulle cellule del cancro al seno – ha detto la responsabile del progetto, impegnata in questo studio da ormai 16 anni -. Il nostro lavoro dimostra che le piante considerate di scarso interesse medico possono celare capacità utili per combattere il cancro”, e non solo. Secondo i ricercatori, infatti, la scoperta potrebbe aprire le porte allo sviluppo di nuovi trattamenti anti tumorali, come anche per altre tipologie di malattie.
A cura di Roberto Zonca