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Nuovi farmaci contro l’Alzheimer: ecco i medicinali che rallentano il declino cognitivo

Lecanemab e donanemab segnano una nuova era nella lotta all'Alzheimer. In arrivo altri 127 farmaci in fase di sperimentazione

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
Foto Shutterstock
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Con oltre 55 milioni di persone nel mondo affette da demenza, l'Alzheimer rappresenta la forma più comune di questa patologia devastante. Sebbene non esista ancora una cura definitiva, il 2024 ha visto l’introduzione di farmaci innovativi come lecanemab e donanemab in paesi come Regno Unito e Stati Uniti. Questi anticorpi monoclonali mirano a bloccare l'accumulo della proteina beta amiloide, un fattore chiave nel declino cognitivo. Secondo l'esperto Jeff Cummings, ricercatore dell'Università del Nevada, si tratta di “un momento di svolta” che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nella lotta contro la demenza.

L’importanza dei nuovi farmaci

I nuovi farmaci, pur non essendo ancora la soluzione definitiva, rappresentano un passo avanti nella cura dell’Alzheimer. Secondo Cummings, “il solo fatto che esistano cambia il panorama della ricerca”. Il lecanemab, ad esempio, ha dimostrato di rallentare il declino cognitivo del 30% nei trial clinici, colpendo direttamente le placche di beta amiloide nel cervello, che causano la morte dei neuroni. Anche il donanemab segue un meccanismo d’azione simile, offrendo speranze ai pazienti. Tuttavia, questi farmaci non sono privi di limitazioni, come la somministrazione complessa tramite iniezioni sottocutanee e la mancanza di copertura sanitaria in molti Paesi.

Altri farmaci in fase di sviluppo

La ricerca farmacologica non si ferma qui: attualmente sono 127 i farmaci contro l’Alzheimer in fase di sperimentazione. Tra questi, i ricercatori stanno sviluppando opzioni più accessibili, come farmaci orali, che potrebbero semplificare le terapie. Tra le molecole in fase di studio c’è anche la semaglutide, già utilizzata per il diabete e l’obesità. Cummings spiega che questo farmaco potrebbe ridurre lo stato infiammatorio, un aspetto centrale dell'Alzheimer. I primi risultati sono attesi entro la fine dell’anno.

L’approvazione in Europa e in Italia

Il lecanemab, approvato dalla FDA nel 2023, ha ricevuto il via libera dall’EMA nel 2024 per specifiche categorie di pazienti. In Italia, l’AIFA dovrebbe presto pronunciarsi sulla sua introduzione, offrendo nuove speranze anche ai pazienti italiani. Il farmaco, venduto con il nome di Leqembi da Biogen ed Eisai, rappresenta una delle prime risposte concrete per rallentare il declino cognitivo causato dall’Alzheimer.

Fonte:
The Guardian

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
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