Parkinson, creati dei muscoli artificiali che cancellano i tremori
Verso dispositivi indossabili discreti e funzionali. Ecco come funzionano i nuovi muscoli

Un'innovazione tecnologica potrebbe migliorare la vita dei malati di Parkinson. Uno studio dimostra che l’applicazione di attuatori leggeri e silenziosi sugli arti permette di ridurre significativamente i tremori involontari. Questa scoperta apre la strada alla creazione di dispositivi indossabili pratici e discreti.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Device dai ricercatori dell’Istituto Max Planck per i sistemi intelligenti, in collaborazione con le università di Tubinga e Stoccarda.
Come funzionano i muscoli artificiali
I muscoli artificiali utilizzati nello studio sono attuatori elettroidraulici capaci di contrarsi e rilassarsi per compensare i movimenti incontrollati degli arti. Grazie alla loro leggerezza e silenziosità, possono essere integrati in dispositivi senza risultare ingombranti.
Per testarne l’efficacia, i ricercatori li hanno applicati a un braccio biorobotico progettato per simulare i movimenti involontari dei pazienti con Parkinson. Questo metodo consente di sperimentare nuove tecnologie assistive senza la necessità immediata di test clinici su esseri umani.
Verso dispositivi indossabili discreti e funzionali
L’obiettivo degli scienziati è sviluppare dispositivi robotici indossabili e discreti, in grado di aiutare chi soffre di Parkinson nelle attività quotidiane. L’idea è quella di creare un indumento intelligente che possa ridurre i tremori senza essere visibile agli altri.
"Vediamo un grande potenziale per i nostri muscoli, che possono diventare parte di un indumento che si può indossare in modo molto discreto, così che gli altri non si accorgano nemmeno che la persona soffre di tremore", ha dichiarato Alona Shagan Shomron, prima autrice dello studio.
Un passo avanti per la tecnologia assistiva
Questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il settore della robotica assistiva, con applicazioni che vanno oltre il Parkinson. Gli stessi muscoli artificiali potrebbero essere utilizzati per la creazione di esoscheletri, migliorando la mobilità di persone con altre patologie motorie.
L’uso di bracci biorobotici nei test permette di ridurre tempi e costi delle sperimentazioni cliniche, accelerando lo sviluppo di dispositivi innovativi. Un passo importante per rendere questa tecnologia disponibile a chi ne ha più bisogno.