Casi di morbillo in aumento: allarme globale. Appello pediatri per il vaccino
I dati confermano la necessità di una copertura vaccinale più alta. Vademecum contro le false notizie: "Vitamina A non è alternativa"

L’incremento dei casi di morbillo sta diventando un’emergenza sanitaria globale, con numeri in costante crescita sia negli Stati Uniti che in Europa. Secondo i dati diffusi dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), solo nel 2024 negli USA si sono registrati 222 casi, con un aumento del 35% in appena una settimana. Due decessi sono stati confermati: un bambino in Texas e un adulto in New Mexico. Il 79% delle persone contagiate ha meno di 19 anni e, tra loro, il 94% non era vaccinato, un dato che evidenzia il legame tra scarsa immunizzazione e diffusione del virus.
Situazione simile in Europa, dove l’ECDC ha segnalato oltre 32.000 casi tra febbraio 2024 e gennaio 2025. L’Italia è tra i paesi più colpiti, con 1.097 contagi, seconda solo alla Romania, che ha superato le 27.500 infezioni. L’86% dei casi riguarda persone non vaccinate, a conferma che la mancata immunizzazione sta facilitando il ritorno di una malattia considerata sotto controllo fino a pochi anni fa.
Il rischio di una diffusione incontrollata
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le autorità sanitarie internazionali stanno esprimendo forte preoccupazione per questa nuova ondata di morbillo. La malattia, altamente contagiosa, può essere trasmessa prima ancora della comparsa dei sintomi, rendendo difficile contenere la sua diffusione. Secondo gli esperti, una persona infetta può contagiarne fino a 18 in una comunità non vaccinata. Per fermare l’epidemia, il tasso di trasmissione dovrebbe essere inferiore a 1, ma tale soglia è raggiungibile solo con una copertura vaccinale superiore al 94%.
Le complicazioni legate al morbillo non vanno sottovalutate. Il virus può provocare encefalite, polmonite e altre gravi patologie. In media, ogni 1.000 bambini contagiati, almeno uno o due muoiono. Oltre ai rischi immediati, il morbillo può compromettere il sistema immunitario per anni, causando la cosiddetta amnesia immunitaria, che rende l’organismo più vulnerabile ad altre infezioni.
La falsa credenza sulla vitamina A e il ruolo della vaccinazione
La Società Italiana di Pediatria (SIP) ha recentemente pubblicato un vademecum anti-fake news per contrastare la disinformazione. Tra le teorie prive di fondamento, è stato smentito il presunto effetto protettivo della vitamina A come alternativa al vaccino. "La vitamina A non previene il morbillo. L’OMS ne raccomanda la somministrazione solo a chi è già contagiato per ridurre il rischio di complicanze, ma non può in alcun modo sostituire la vaccinazione", sottolineano gli esperti. Inoltre, un'assunzione eccessiva di vitamina A può risultare dannosa, causando nausea, danni epatici e problemi neurologici.
Il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) rimane l’unico strumento sicuro ed efficace per fermare la diffusione del virus. Le autorità sanitarie raccomandano due dosi per garantire una protezione del 97%, mentre chi riceve solo una dose è protetto in misura minore. Il presidente della SIP, Rino Agostiniani, ha ribadito l'importanza di un'azione concreta: "La vaccinazione è l’unico mezzo per fermare la diffusione del morbillo e proteggere la popolazione".
Disparità nella copertura vaccinale tra gli stati
Nonostante l’efficacia dimostrata del vaccino, in molti paesi la copertura vaccinale è ancora insufficiente. Solo quattro nazioni europee (Ungheria, Malta, Portogallo e Slovacchia) hanno raggiunto la soglia del 95% di copertura vaccinale per entrambe le dosi, mentre in altre la percentuale resta preoccupantemente bassa. In Italia, la Provincia autonoma di Bolzano registra appena l’83,81% di copertura, uno dei valori più bassi d’Europa.
Negli Stati Uniti, il Texas è attualmente l'epicentro dell'epidemia, con 198 casi confermati e un incremento costante dei contagi. Le autorità sanitarie sono in allerta dopo che un passeggero risultato positivo è atterrato il 5 marzo all’aeroporto di Washington Dulles, sollevando timori per la salute pubblica.
Urge una strategia globale per fermare il morbillo
Di fronte a un aumento così significativo di casi, gli esperti insistono sulla necessità di un rafforzamento delle campagne vaccinali, sia a livello nazionale che internazionale. L'ECDC e l’OMS stanno spingendo per un'azione coordinata tra i governi, con l’obiettivo di colmare le lacune nella copertura vaccinale e contrastare la disinformazione.
Inoltre, è fondamentale migliorare le strategie di monitoraggio dei focolai epidemici e facilitare l’accesso ai vaccini nelle fasce di popolazione più vulnerabili. Solo attraverso una risposta globale sarà possibile arrestare la diffusione del morbillo ed evitare ulteriori decessi.