Controllo della glicemia senza aghi, in arrivo dispositivo che rivoluzionerà la vita di milioni di persone
Creato da un team europeo un misuratore glicemico non invasivo in grado di monitorare i livelli con un modello pre-addestrato: accurato e indolore

Controllare i livelli di glicemia senza bisogno di pungersi il dito potrebbe presto diventare realtà grazie a una nuova tecnologia sviluppata da un team europeo. I ricercatori di RSP Systems in Danimarca, in collaborazione con colleghi dell’Institute for Diabetes Technology e dell’Università di Monaco, hanno presentato uno studio rivoluzionario pubblicato su Scientific Reports. Hanno infatti ideato un sistema di monitoraggio del glucosio nel sangue non invasivo (NIGM), basato sulla spettroscopia Raman, capace di ridurre il lungo periodo di calibrazione richiesto dai dispositivi simili già esistenti. “Il nostro sistema consente una calibrazione efficace in soli due giorni utilizzando appena dieci misurazioni”, spiegano i ricercatori, che hanno testato il dispositivo su 50 volontari affetti da diabete di tipo 2.
Come funziona il monitoraggio non invasivo
Il metodo si basa sull’uso della spettroscopia Raman, una tecnica ottica in grado di rilevare specifiche molecole attraverso la luce riflessa sulla pelle. Già sperimentato da altri gruppi di ricerca, questo approccio si è scontrato in passato con alcuni limiti tecnici: basso rapporto segnale-rumore, scarsa specificità del glucosio e tempi di calibrazione molto lunghi. È proprio su quest’ultimo aspetto che si concentra l’innovazione dello studio europeo.
Utilizzando un modello di calibrazione pre-addestrato, il nuovo dispositivo riesce ad adattarsi all’utente in tempi rapidissimi. In pratica, invece di dover raccogliere dati per settimane, bastano solo due giorni per raggiungere una calibrazione funzionale. Questa svolta potrebbe cambiare radicalmente l’esperienza quotidiana di milioni di pazienti.
Un sistema testato con successo su 50 pazienti
Per verificare l’efficacia del loro dispositivo, i ricercatori lo hanno testato in un contesto clinico controllato. Cinquanta volontari con diabete di tipo 2 sono stati coinvolti nello studio. I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli delle tradizionali analisi su campione di sangue, mostrando un buon grado di accuratezza. “I risultati sono incoraggianti e indicano che il nostro sistema è promettente per un utilizzo clinico futuro”, si legge nello studio.
Verso un dispositivo indossabile e quotidiano
Attualmente il dispositivo è ancora in fase di sviluppo, ma l’obiettivo finale del team è renderlo piccolo, portatile e adatto a un monitoraggio continuo. Questo significherebbe abbandonare i metodi invasivi basati sulla puntura del dito, che spesso causano dolore cronico, cicatrici e fastidi legati all’uso prolungato.
Una tecnologia del genere offrirebbe un enorme sollievo ai pazienti, soprattutto considerando che il numero di casi di diabete è in costante aumento a causa di stili di vita sedentari e diete squilibrate. La possibilità di controllare i livelli glicemici in modo costante, preciso e indolore rappresenta un passo avanti anche per la personalizzazione delle terapie farmacologiche.
I prossimi passi della ricerca
Lo studio apre la strada a sviluppi futuri. I ricercatori stanno già lavorando per miniaturizzare il sistema e ottimizzare ulteriormente l’accuratezza. L’obiettivo è creare un prodotto clinicamente validato che possa entrare nel mercato come alternativa concreta agli strumenti tradizionali. La sfida sarà anche quella di mantenere bassi i costi e facilitare l’adozione su larga scala. In un mondo in cui la prevenzione e il monitoraggio precoce sono fondamentali per migliorare la salute pubblica, dispositivi non invasivi come questo potrebbero fare davvero la differenza.
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