Nanocorpi contro l’influenza: scoperta una molecola che sfida i limiti della scienza
Una piccola molecola scoperta in Svezia promette di rivoluzionare la lotta ai virus influenzali, aprendo la strada a vaccini universali
L’influenza è una delle principali minacce alla salute pubblica globale. Benché venga considerata da tanti una minaccia tutto sommato trascurabile, questa infezione virale colpisce ogni anno milioni di persone in tutto il mondo. Stando ai dati rilasciati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) questo patogeno, in continua evoluzione, causa fino a 650.000 decessi all’anno. Oltre alle classiche epidemie stagionali, caratterizzate da sintomi come febbre, tosse, dolori muscolari e affaticamento, l’influenza rappresenta un rischio costante per l’emergere di pandemie, come accaduto con l’H1N1 nel 2009. La sua pericolosità deriva dalla capacità del virus di mutare rapidamente attraverso due processi principali: la deriva antigenica (piccole mutazioni graduali) e il riassortimento genetico (scambio di materiale genetico tra virus differenti).
L’influenza: un pericolo globale che muta costantemente
Questi cambiamenti rendono i vaccini stagionali meno efficaci, costringendo ogni anno a nuove formulazioni basate sulle previsioni dei ceppi dominanti. Tuttavia, queste previsioni non sempre riescono a coprire le varianti emergenti, lasciando milioni di persone vulnerabili. Inoltre, alcune varianti, come l’H7N9 e l’H5N1, hanno un elevato tasso di mortalità, soprattutto in caso di trasmissione da animale a uomo. Questo contesto evidenzia l’urgenza di sviluppare strategie terapeutiche e preventive capaci di offrire una protezione più ampia e duratura contro l’influenza.
La ricerca di un vaccino universale contro l’influenza
In risposta a questa sfida, un team di scienziati dell’Università di Goteborg, in collaborazione con ricercatori cinesi, ha identificato una piccola molecola innovativa, nota come E10. Questa molecola, appartenente alla classe dei nanocorpi, ha dimostrato di essere in grado di proteggere gli organismi da un’ampia gamma di ceppi influenzali, inclusi quelli umani e aviari. La scoperta, pubblicata su Nature Communications, rappresenta un passo avanti fondamentale verso lo sviluppo di vaccini universali e trattamenti innovativi contro una delle infezioni virali più pervasive e letali.
Molecola E10: cos’è e come funziona
La molecola E10 appartiene alla classe dei nanocorpi, piccole molecole simili agli anticorpi che offrono caratteristiche uniche:
- Dimensioni ridotte: possono accedere a siti nascosti del virus che gli anticorpi convenzionali non riescono a raggiungere
- Elevata stabilità chimica: adatte a condizioni ambientali diverse
- Versatilità d’uso: facili da produrre in laboratorio
E10 si lega specificamente a una parte conservata della proteina emoagglutinina (HA), presente sulla superficie di numerosi virus influenzali. Questa proteina è essenziale per l’infezione virale, e bloccarla impedisce al virus di attaccare le cellule ospiti.
Efficacia della molecola: risultati principali dello studio
Lo studio, pubblicato su Nature Communications, ha testato l’efficacia di E10 in modelli animali. Ecco i risultati principali:
- Protezione ampia: la molecola ha neutralizzato ceppi umani (H1N1, H3N2) e aviari (H7N9)
- Resistenza alle mutazioni: i virus che hanno cercato di mutare per sfuggire a E10 hanno mostrato una ridotta capacità di replicazione
- Effetto vaccinale: un vaccino basato sul sito di legame di E10 ha offerto una protezione parziale contro infezioni letali
Effetti protettivi della molecola E10
Virus influenzale | Effetto protettivo | Meccanismo d'azione |
---|---|---|
H1N1 | Riduzione significativa della carica virale | Neutralizzazione e blocco dell'attacco virale |
H3N2 | Protezione da infezione letale | Inibizione dell'ingresso del virus nelle cellule ospiti |
H7N9 | Prevenzione delle lesioni polmonari | Blocco della replicazione virale |
Varianti resistenti | Ridotta crescita virale | Limitazione della fitness del virus mutato |
Vantaggi della molecola E10 rispetto agli anticorpi tradizionali
E10 si distingue nettamente dagli anticorpi tradizionali per alcune caratteristiche fondamentali:
- Versatilità nella neutralizzazione: copre un ampio spettro di ceppi influenzali, incluse le varianti aviaria e stagionale
- Limitata immunogenicità: minimizza il rischio di reazioni avverse nei soggetti trattati
- Stabilità strutturale: più resistente rispetto agli anticorpi classici, rendendola ideale per lo sviluppo di trattamenti e vaccini.
Applicazioni future: vaccini universali e trattamenti innovativi
Secondo gli autori dello studio, la molecola E10 potrebbe rivoluzionare la lotta contro l’influenza in due ambiti principali:
- Vaccinazione universale: grazie alla sua capacità di riconoscere epitopi conservati, E10 può essere la base per lo sviluppo di vaccini capaci di proteggere da più varianti virali
- Trattamenti post-esposizione: utilizzabile come terapia per ridurre la gravità delle infezioni influenzali, in particolare in soggetti a rischio
Gli esperimenti preliminari hanno dimostrato che immunizzare i topi con un peptide basato sull’epitopo di E10 ha stimolato la produzione di anticorpi cross-reattivi, un passo avanti verso la prevenzione universale.
Limiti e prossimi passi
Nonostante i risultati promettenti, la molecola E10 è ancora in una fase di ricerca preclinica. Ecco i passaggi necessari per tradurre questa scoperta in applicazioni pratiche:
- Test su altri modelli animali: per verificare l’efficacia e la sicurezza in organismi più complessi
- Sperimentazioni cliniche: studi su volontari umani per valutare sicurezza, dosaggio ed efficacia
- Produzione su larga scala: ottimizzazione dei processi per rendere la molecola accessibile a livello globale
Fonte:
Nature Communications